Al contrario di quanto il nome potrebbe far pensare, il worm ILOVEYOU fu tutt’altro che docile ed i danni che ne derivarono furono ingenti. Anche in questo caso molte aziende furono costrette a chiudere l’accesso al web; si pone un’altra pietra miliare nel panorama delle infezioni, nell’ormai lontano anno 2000.
Il worm fu creato da due studenti filippini che vennero poi scovati e catturati; a causa dell’assenza di leggi adeguate, rilasciati immediatamente per mancanza di reato.
Il virus si presentava come un codice scritto in Visual Basic in grado di replicarsi verso tutti i contatti presente nella rubrica di OutLook; al contempo l’infezione andava a sovrascrivere file già presenti all’interno del sistema con una copia di se stesso, modificando anche sezioni vitali del registro di Windows.
I danni economici furono altissimi, stimati in una cifra oscillante tra i 5 ed i 10 miliardi di dollari; erano necessari da un lato alla pulizia dell’infezione, dall’altro ai costi dovuti al downtime dei sistemi infetti.
Il worm ILOVEYOU mise in risalto quanto l’ecosistema MicroSoft fosse allora fragile e vulnerabile a questo tipo di minacce. Sollevò non poche proteste e attacchi da parte di figure di spicco nel panorama informatico dell’epoca.
Secondo la US Army, i computer infetti furono oltre 50 milioni e la velocità di propagazione del virus 15 volte superiore a quella del predecessore Melissa.