Come già in passato è successo a compagnie come AVG, Symantec e McAfee, questa volta è stato il turno di Avira; moltissimi sistemi sono rimasti bloccati a causa del malfunzionamento del motore del noto antivirus.
Fatto incredibile è che le vittime sono stati utenti Premium ed Enterprise, ossia quelle configurazioni che avevano attiva la funzione ProActive non disponibile nelle versioni gratuite del software.
Il problema è scaturito dall’errata individuazione di codice malevolo all’interno di processi critici di sistema; così file come explorer.exe, dllhost.exe e tasking.exe sono stati messi in quarantena impedendo di conseguenza il corretto funzionamento del sistema.
Questo per quanto riguarda i processi critici per il funzionamento di Windows. Ma il motore avrebbe anche individuato come malevoli altri programmi del calibro di Office, Chrome, Google Talk, Opera e altri correlati alla sincronizzazione di dispositivi Palm, iPod e Garmin.
Avira ha subito provveduto a pubblicare le istruzioni che dovrebbero aiutare gli utenti a far riavviare i loro sistemi. Ma mentre un privato può permettersi un downtime anche prolungato, per un azienda o un imprenditore la cosa può trasformarsi in un blocco totale della propria attività; oltre a portare una mancanza di guadagno, il problema porta con sé anche una necessità di esborso economico per coloro che non sono in grado di rimettere in piedi il sistema.
Vedremo nei prossimi giorni se Avira subirà qualche azione legale con richieste di rimborso.
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