Assioma n° 14 – Barba – 01/04/19

E torniamo su un argomento “estetico” che, sinceramente, è roba che mi interessa poco. Ma visto che viviamo in un’epoca in cui apparire è la cosa più importante del mondo (meno male che il problema era l’eccessiva attenzione al look negli anni ‘80, eh???) ogni tanto un assioma su abbigliamento o trucco/parrucco m’è saltato, mio malgrado, fuori.

Partiamo da una premessa fondamentale. Le persone si vestono, si pettinano, si truccano, si agghindano e si atteggiano nel modo che ritengono essere il migliore per piacere agli altri.

Questo a prescindere che tu sia un maschio in cerca di femmine (oppure di altri maschi) o una femmina in cerca di maschi (oppure di altre femmine).

Potresti anche non essere in cerca di nessuno ma sappi che esiste comunque una tara nel tuo cervello che in qualche modo ti imporrà sempre un certo bisogno di piacere agli altri.

E non c’è niente di male, eh? Ci sono persone che interpretano questo bisogno di piacere agli altri come sintomo di insicurezza o di debolezza ma secondo me è una bischerata.

Si tratta di una cosa naturale e non c’è nulla di cui vergognarsi. Ovviamente se non sconfina nel bisogno patologico di piacere a tutti ma quella è un’altra cosa e a quel punto ti ci vuole uno psicologo o uno psichiatra.

Dando per buona la premessa, è ovvio che se ti fai crescere un barbone folto e lungo non è perché il tuo prossimo colloquio di lavoro lo richiede o perché te lo ha ordinato il dottore.

È solo ed esclusivamente perché ti vedi più figo e credi di imbroccare di più. E lasciamo stare le stupidaggini tipo: “Io devo piacere solo a me stesso” o “Cosa me ne frega di cosa pensano gli altri?”

Un altro dettaglio non del tutto trascurabile è che non basta mica la barba per essere figo. Mi spiego meglio. Una delle fregature del marketing è che ti vende un sogno, una truffa tipo: “La vedi quella strafiga incredibile con quel vestitino a fiorellini? Io ti vendo esattamente quel vestitino a fiorellini, tu lo paghi e quando te lo metti addosso ti senti un po’ come quella strafiga anche se sei rimasta sempre la solita tizia di prima”. Oppure: “Lo vedi quel tizio pieno di donne, successo, quattrini? Hai notato che porta un certo orologio grande di acciaio?” “Sì, ma che cazzo c’entra?” “Ma come cosa c’entra, guarda che il segreto è l’orologio! Ora io ti vendo esattamente quell’orologio grande di acciaio. Tu lo paghi, te lo metti e ti senti un po’ come quel tizio ganzo anche se sei sempre lo stesso sfigato di prima”.

Fra l’altro non ci credi nemmeno fino in fondo, in realtà ti fa piacere far finta di crederci. Si tratta quasi di un’auto-truffa, una convenzione in cui ti impegni a convincerti che quella cosa specifica ti cambierà radicalmente. Ed è molto comodo perché nessuno vuole studiare, provare, esercitarsi, allenarsi e dimagrire per diventare figo. Quanto costa l’orologio? Settecento euro? Fantastico! Veloce, agile e nemmeno troppo caro. Però non funziona. Così resti lo stesso di prima ma con settecento euro in meno e un oggetto che molto probabilmente non userai, alimentando la tua frustrazione.

Questo ragionamento si potrebbe fare con esempi provenienti da molti altri settori ma sicuramente cosmesi e acconciature sono fra i più gettonati. Modificare un singolo dettaglio della tua persona e sentirti come un essere umano totalmente diverso da te ha forse più a che fare con la magia che con il marketing, eppure funziona.

E arriviamo quindi al barbone citato nell’assioma. Nessuno sta dicendo che tu non debba provare a farti crescere la barba, dico solo che farlo in un momento in cui milioni di tizi di tutte le età stanno facendo la stessa cosa in tutto il mondo non ti farà vincere il titolo mondiale “Maestro di originalità”. Ma magari a te piace uniformarti, ti piace sentire l’appartenenza al gruppo, ti dà sicurezza, boh? Non c’è nulla di male neanche qui.

Nessuno sta dicendo che la barba non ti starà bene. Dico solo che non è una cosa sicura e che non può esserci alcuna certezza del fatto che con la barba starai meglio e che la tua immagine (anche se in realtà vorresti più che altro aumentare il tuo carisma) ne risulterà migliorata.

Il casino è che tu ti farai crescere quel barbone per copiare magari un modello visto in una pubblicità, un attore visto in un film o un musicista visto in concerto. E quella barba non ti farà diventare né quel modello, né quell’attore né quel musicista (che, fra l’altro, non vivono proprio come tu pensi che vivano dato che ovviamente tu confondi un singolo scatto pubblicitario con la vita quotidiana ma lasciamo stare perché anche questo discorso ci porterebbe troppo lontano).

La verità è che resterai lo stesso tizio di prima ma con un problema in più da dover gestire quando berrai la birra.

Ne consegue incontrovertibilmente che se ti fai crescere il barbone che ti fa sembrare un assiro-babilonese pensando di scopare di più, sei cretino.

 

 

 

Tratto da “Quarantotto Assiomi Cinici

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Lamberto Salucco

(Firenze, 1972) – Sono un consulente informatico (ma laureato in Lettere Moderne), mi occupo di marketing (ma solo digitale), social media (ma non tutti), editoria (ma non cartacea), musica (ma detesto il reggae), formazione (ma non scolastica), fake news (ma non sono un giornalista), programmazione (ma solo Python), siti web (ma solo con CMS), sviluppo app (ma solo iOS e Android), bias cognitivi (ma non sono uno psicologo), intelligence informatica (ma solo OSINT), grafica 3D (ma niente CAD), grafica 2D (ma niente Illustrator), Office Automation (ma non mi piace Access).