Assioma n° 26 – Scolarizzazione – 20/08/19

Allora, questo assioma nasce da un semplice gioco di parole tra i termini “scolarizzazione” e “secolarizzazione”. Credo che risulti meno chiaro di quanto una persona possa pensare e che quindi occorra un minimo di spiegazione.

Tutti sanno che la scolarizzazione è l’insieme delle azioni che si compiono al fine di dare un livello di istruzione sufficiente ai cittadini. In pratica si ritiene che una persona, per poter vivere in una società civile, necessiti di un livello minimo di competenze e di conoscenze.

Negli anni questo livello minimo ha subito diversi cambiamenti atti a migliorare la cultura media della popolazione. È infatti oggi inaccettabile che qualcuno non sappia leggere e scrivere mentre cento anni fa non era poi così folle. In Europa oggi l’obbligo formativo dura in genere dai sei fino ai sedici anni di età, fatta eccezione per qualche caso particolare.

Si ritiene che questo lasso di tempo sia sufficiente per poter apprendere un pacchetto minimo di nozioni che permettano un po’ di ragionamento, di analisi critica, la lettura e la comprensione di un testo non eccessivamente complesso, la suddivisione della Storia in grossolani macroperiodi (Preistoria, Greci, Romani, Medioevo, Moderna, Contemporanea) che agevolino la collocazione di un dato evento etc.

Certo, conoscere qualche pagina di un libro di storia o di geografia non ti rende colto e senza dubbio non ti rende più intelligente. Però possiamo affermare che nemmeno essere ignorante come una capra ti rende vispo, no? Tanto vale sapere qualcosa. Mi ha sempre incuriosito, a proposito, il fatto che tempo fa l’ignorante si vergognava della propria ignoranza mentre adesso se ne vanta.

E perché se ne vanta? Innanzitutto perché un meccanismo di difesa interno non gli consente di mostrare vergogna o debolezza nei confronti di chi ha studiato e così si barrica dietro a una trincea di falsa soddisfazione. Inoltre, l’ignorante può sempre ricorrere alle frasi tipiche come “Mentre tu eri ancora a studiare sui libri io facevo esperienze vere nel mondo reale” oppure “Hai studiato tanto e non hai capito nulla” o la sempre meravigliosa “I libri sui quali hai studiato sono stati scritti da LORO, ti hanno indottrinato mentre io sono libero e penso con la mia testa”, manifesto di ogni complottista che si rispetti. Bisognerebbe infatti sempre ricordare che una frase (vera) come “Non tutte le cose importanti della vita si imparano sui libri” assume un significato totalmente diverso a seconda se la pronunci una persona che ha studiato oppure no.

Secondo punto: la secolarizzazione, argomento decisamente meno comune. Con questo termine si possono indicare diversi fenomeni, mi preme puntualizzare che l’assioma in questione si riferiva all’accezione più semplice, quella che promuove la separazione fra la Chiesa e i beni terreni auspicando una crescente autonomia della politica, della cultura e in generale della società dall’influenza della religione.

Credo che conoscere la storia possa aiutare a capire il presente. E credo che conoscere la geografia possa aiutare a conoscere il pianeta e l’ambiente in cui viviamo. E credo che conoscere l’arte in ogni sua forma possa arricchire di bellezza la vita.

Credo anche che la religione potrebbe essere una cosa bellissima ma che sacerdoti e fedeli dovrebbero essere persone mature, intelligenti, buone e colte (ovvero praticamente inesistenti angeli) e non essere scelti fra i cialtroni violenti, cafoni, corrotti e ottusi che rappresentano il 90% degli esseri umani che purtroppo infestano la Terra.

Ne consegue incontrovertibilmente che in Italia urgono maggiore scolarizzazione e maggiore secolarizzazione. Almeno il 90% degli italiani purtroppo ignora cosa siano.

 

 

 

Tratto da “Quarantotto Assiomi Cinici

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Lamberto Salucco

(Firenze, 1972) – Sono un consulente informatico (ma laureato in Lettere Moderne), mi occupo di marketing (ma solo digitale), social media (ma non tutti), editoria (ma non cartacea), musica (ma detesto il reggae), formazione (ma non scolastica), fake news (ma non sono un giornalista), programmazione (ma solo Python), siti web (ma solo con CMS), sviluppo app (ma solo iOS e Android), bias cognitivi (ma non sono uno psicologo), intelligence informatica (ma solo OSINT), grafica 3D (ma niente CAD), grafica 2D (ma niente Illustrator), Office Automation (ma non mi piace Access).