Per questo assioma sono un po’ in dubbio. Non riesco più a ricordarmi se questa frase l’ho inventata io oppure l’ho rubata a qualcuno.
Ammetto che mi sembra troppo geniale per essere mia e mentre scrivo mi sta prendendo il dubbio di averla rubata a un fumetto. Potrebbe essere una delle battute di Groucho in Dylan Dog, fumetto che ho amato molto e che riesco a dimenticare completamente dieci minuti dopo averne terminato la lettura. Ma mi capita anche con tanti film, quindi mi sa che purtroppo il problema non è lui ma il mio cervello.
Comunque, l’ho pronunciata talmente tante volte in vita mia, specialmente durante le mie lezioni, che sinceramente non capisco se l’ho inventata io o no. Qualora qualcuno la riconoscesse è pregato di farmelo sapere e di far arrivare le mie più umili scuse al legittimo autore.
Comunque, come sempre torniamo nel seminato. Io non ho un gran rapporto coi bambini, non ho figli e onestamente non sono proprio in cima ai miei pensieri. Ho cambiato i pannolini alla mia sorella più piccola perché avevo già sedici anni ma non fremo per ripetere l’esperienza. La frase numero nove nel mio profilo Facebook è: “Detesto vagiti e latrati”. Riguardo ai latrati credo di aver già dato in assiomi precedenti, riguardo ai vagiti credo di aver appena chiarito.
In ogni caso non sono un Erode sanguinario ma nemmeno un uomo con uno spiccato senso paterno. E una gran parte delle cose relative ai bambini (in particolare ai neonati) mi fa letteralmente sbroccare. Come già detto per gli animali, il problema non sono mica i bambini, loro fanno tutto ciò che lasci loro fare. Il problema sono i genitori e spesso più precisamente le mamme.
Nell’assioma 5 ho già detto che una donna, appena diventa mamma, non riesce a parlare di nulla che non sia inerente alla maternità (numero di ore dormite, poppate, pappe, cacche, sintomi vari). È, credo, un meccanismo naturale, non c’è niente di male ma resta comunque un dato di fatto. Lo sanno bene i mariti/compagni che si ritrovano praticamente esclusi da tutto (sicuramente dal sesso), inutili orpelli che hanno già fatto la propria parte. E che adesso vengono percepiti con una puntina di insofferenza. Se ci si pensa bene, non è molto diverso da quando una persona si tuffa in una nuova relazione e smette di punto in bianco di uscire con gli amici o con le amiche. C’è una cosa nuova che ti assorbe al 100% e non hai (o credi di non avere) più tempo per altro.
Ma non è il solo problema, vediamone qualcuno.
C’è l’insicurezza della donna per i cambiamenti che il proprio corpo ha subìto. Una cosa comprensibilissima che certamente non la aiuta a ritrovare una stabilità e una tranquillità nel rapporto di coppia.
Ci sono le chiacchiere con le altre madri durante le quali in realtà nessuna vuole ascoltare i racconti delle altre ma vogliono solamente che le altre ascoltino i propri. Succede la stessa cosa quando due vecchine parlano di malattie, parenti defunti e tragedie varie.
Ci sono le chiacchiere sui social con tanto di seimila foto (qualcuna anche di dubbissimo gusto) a corredo. Ma, grazie a Dio, la maggior parte sono generalmente concentrate in appositi Gruppi che evito come la peste bubbonica.
E ci sono gli immancabili vezzeggiativi, abbreviazioni e diminutivi che hanno il potere di far sembrare qualunque conversazione uno scambio tra dementi. Anche qui, so che in pratica accade la medesima cosa quando siamo nella fase dell’innamoramento (vedi assioma 47) ma le due cose non sono in contrasto: anche quando siamo innamorati parliamo e ci comportiamo come dementi.
Ci sono le ossessioni per il cibo, conosciute anche come “per la mia principessa solo il meglio”: il cibo sano (gli do questo perché fa bene), il cibo fresco (gli do questo perché non ha conservanti), il cibo che non fa ingrassare (gli do questo perché non deve crescere sovrappeso come me), il cibo a chilometri zero (gli do questo perché ha davvero il sapore di una volta), il cibo di stagione (gli do questo perché è il periodo), il cibo biologico (gli do questo perché non ha pesticidi), il cibo vegetariano, il cibo vegano etc. Non c’è nulla di sbagliato, assolutamente nulla. Ma se passi la vita a comprare ogni singola cosa in un posto diverso perché “lì è meglio”, “lì è più fresco” oppure rompi le palle a tutti con le polpette di quinoa forse stai esagerando.
Smetto prima di cadere in argomenti davvero pesanti come le bambole reborn, le ricette per usare il latte materno o per cucinare la propria placenta, le mamme che allattano i figli fino all’adolescenza etc.
Adesso però torniamo sul serio nel seminato.
Sarò molto breve: tutte le volte che sono andato a vedere un bambino appena nato per porgere i miei rispetti ho sempre assistito a surreali chiacchierate in cui più persone (a riprova che sono proprio io negato) trattavano argomenti tipo “il naso è spiccicato quello del nonno”, oppure “fino a qui” indicando una parte random del viso “è proprio la zia Nanna”, “Ha le orecchie del cugino Gino” etc.
Io invece di questa roba non ci capisco nulla. Per me i neonati sono tutti uguali, tondi, rosa e paciocconi.
Ne consegue incontrovertibilmente che tutti i bambini appena nati assomigliano a Winston Churchill.
Tratto da “Quarantotto Assiomi Cinici“