Assioma n° 42 – Cliente 17/09/2020

Iniziamo con una comunicazione di servizio. Da quando mi occupo di contrastare bufale e fake news varie sui social, il mio rapporto con gli utenti complottari non è certamente migliorato e molto spesso mi bloccano o mi segnalano, specialmente su Facebook.

Nell’ultimo anno mi è capitato diverse volte di non poter pubblicare o interagire per qualche giorno, una settimana, addirittura un mese. A Ferragosto, appunto, mi hanno bloccato (è nova…) l’account per un ulteriore mese e visto che la data degli assiomi è tradizionalmente quella della pubblicazione su Facebook, i suddetti assiomi da questo in poi riporteranno tutti la data del 17 settembre 2020, ovvero la prima utile.

Ma entriamo nell’argomento dell’assioma 42. Ah! Il meraviglioso mondo delle partite IVA!

Beato te che non hai orari da rispettare! Beato te che lavori quando ti pare, fai festa quando vuoi bla bla bla!

La verità è che spesso quando non hai orari precisi lavoro molto di più di un dipendente qualunque e quando lavori per te stesso lavori molto di più di un dipendente qualunque. Se poi aggiungiamo l’incertezza della continuità lavorativa, la difficoltà nel riscuotere lavori eseguiti anche anni prima e il fatto che spesso le tue competenze devono moltiplicarsi a dismisura, è possibile affermare che la libera professione può essere un vero incubo.

E qui stiamo parlando di cose bene o male oggettive, cose che possono essere affrontate con l’impegno, lo studio e la serietà, cose che hanno più o meno un capo e una coda. Ma niente potrà mai competere con il dramma del rapporto coi clienti. Potrei allargare il discorso anche a colleghi e collaboratori ma questo porterebbe il discorso in tutt’altra direzione e richiederebbe troppo spazio. Voglio invece che questo assioma venga spiegato in modo estremamente conciso, senza fronzoli.

Il rapporto coi clienti è un dramma sotto molti aspetti. Se devono prepararti qualcosa per farti iniziare il lavoro (foto, testi, relazioni) non saranno mai pronte e dovrai pressarli per ottenerli. Se devono guardare qualcosa per vedere se li soddisfa o per controllare che non ci siano problemi devi pressarli. Non parliamo nemmeno di quando devono tirare fuori i soldi. Ma a tutto questo ci si può abituare, fa purtroppo parte della quotidianità di un consulente. Però ci sono situazioni in cui si esagera e non è semplicemente possibile andar loro incontro.

È il caso preso in esame da questo assioma. Le tre variabili “Fatto bene”, “Veloce” ed “Economico” che non possono mai incontrarsi. O meglio, lo possono fare ma solo a coppie.

Tu non puoi svolgere bene un lavoro in modo rapido e con costi contenuti. So che sono termini generici e che non c’è modo di capire cosa significhino davvero anche se semplificando potrei azzardare che:

  • “Fatto bene” significa che io poi sono contento di inserirlo nel mio curriculum
  • “Veloce” significa completato in un lasso di tempo inferiore alla media richiesta per un lavoro di quel tipo
  • “Economico” significa che ci sono voluti meno soldi di quanti te ne avevano chiesti quelli che avevi interpellato prima di me.

Queste tre condizioni non possono coesistere, ragion per cui quando un cliente ti contatta per farti svolgere un compito dovresti fargli presente cortesemente che potrà scegliere solo due delle variabili in gioco.

Facciamo un esempio semplice prendendolo dalla mia vita lavorativa, la costruzione di un sito internet. Rapida premessa: visto che il contesto di questo libro non è affatto tecnico e che dovrò generalizzare, si pregano i signori professionisti del settore di non rompere l’anima con commenti inutili e fuori luogo.

Allora, stavo dicendo. È sicuramente possibile fare un buon lavoro e nel contempo riuscire a contenere entro un certo limite le spese. Ma molto probabilmente alcuni aspetti dello sviluppo richiederanno più tempo perché le risorse umane a disposizione sono limitate (e quindi si lavora più lentamente) e magari si dovranno cercare soluzioni a buon mercato o addirittura gratuite (e ciò richiede tempo) che dovranno essere testate (e anche ciò richiede tempo) etc.

D’altra parte è anche possibile fare un buon lavoro in tempi (ragionevolmente) ridotti. In questo caso è quasi certo che andranno messe in campo maggiori risorse economiche, per esempio è possibile che si debbano assumere collaboratori (che, ricordo a tutti, vanno pagati), acquistare plugin o temi commerciali che abbiano soluzioni già pronte per l’uso etc.

Certo, in casi particolarmente drammatici si può anche pensare di fare un lavoro velocemente e un po’ “a risparmio” ma è chiaro che la qualità ne risentirà quasi sicuramente. In genere è tutta una questione di trovare il bilanciamento fra queste variabili perché è difficile che un’azienda ti chiami e ti dica “Spendi quanto cavolo ti pare e consegnami il lavoro anche fra dieci anni!”

Però mettere insieme queste tre cose (e il cliente ci proverà, stanne certo) non è possibile.

Ne consegue incontrovertibilmente che fatto bene, economico e veloce: il tuo cliente può scegliere al massimo due fra queste caratteristiche. Non tre, due.

 

 

 

Tratto da “Quarantotto Assiomi Cinici

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Lamberto Salucco

(Firenze, 1972) – Sono un consulente informatico (ma laureato in Lettere Moderne), mi occupo di marketing (ma solo digitale), social media (ma non tutti), editoria (ma non cartacea), musica (ma detesto il reggae), formazione (ma non scolastica), fake news (ma non sono un giornalista), programmazione (ma solo Python), siti web (ma solo con CMS), sviluppo app (ma solo iOS e Android), bias cognitivi (ma non sono uno psicologo), intelligence informatica (ma solo OSINT), grafica 3D (ma niente CAD), grafica 2D (ma niente Illustrator), Office Automation (ma non mi piace Access).