Assioma n° 47 – Amore 17/09/2020

Eccoci al penultimo assioma, un assioma terrificante, un assioma molto difficile da trattare.

E non è difficile solo perché è in un certo senso triste ma anche perché nega tutto ciò che dovrebbe rappresentare una relazione. Cerchiamo di procedere in modo ordinato. Innanzitutto io distinguo due momenti differenti in una “storia sentimentale”: l’innamoramento e l’amore.

Iniziamo dalla prima. L’innamoramento è quella meravigliosa fase iniziale in cui due persone si conoscono, si piacciono e si attraggono a vicenda. Tecnicamente possiamo farla cominciare dal momento in cui ti accorgi che ti piace una certa persona oppure dal momento in cui ti accorgi di piacere a una certa persona. La differenza è abbastanza sottile e non ha un valore assoluto ma può cambiare più volte nella vita dello stesso essere umano. Magari perché in un determinato periodo della sua esistenza sente un maggiore bisogno di conferme ed è disposto a concedersi a chiunque possa fornirgliele.

Comunque, a prescindere da quando vogliamo farlo iniziare possiamo affermare senza paura di essere smentiti che avrà senza dubbio una durata ben definita. È impossibile che la fase di innamoramento possa durare in eterno perché sarebbe una contraddizione, la sua stessa natura è quella di trascinare senza freni, di provocare performance sessuali sopra la media, di rincoglionire le persone, di far commettere azioni che altrimenti non vi sognereste nemmeno.

Si tratta di uno stato simile all’ebbrezza alcolica o derivante da alcune sostanze stupefacenti, di quelli che non ti fanno percepire l’effettiva velocità alla quale stai guidando (motivo per il quale tanta gente ubriaca finisce male contro qualche muro), che non ti fanno giudicare con oggettività l’effettiva aggressività nel tono di voce di un interlocutore (motivo per il quale tanta gente ubriaca finisce per fare a manate), che non ti fanno giudicare seriamente quando è l’ora di smettere di bere (motivo per il quale tanta gente ubriaca finisce le serate a vomitare nel bagno di un locale) etc.

Per lo stesso meccanismo, quando sei rimbischerito dall’infatuazione per una persona non sei oggettivo e quelle azioni folli che compi in quel periodo ti sembrano normali (e comunque non te ne potrebbe fregare di meno) mentre per chiunque altro appaiono per le stupidaggini che effettivamente sono. Ma non c’è verso, se sei nella fase dell’innamoramento e ti ritrovi a fare lo zerbino altrui, raramente te ne accorgerai. Come se la Natura proteggesse questo rapimento estatico in modo da non farti capire un tubo ed esserne completamente succube. Non sto dicendo che sia una cosa negativa, anzi è una delle sensazioni più forti che si possano provare nella vita. Auguro a tutti di non morire prima di averla sperimentata.

Ma l’innamoramento finisce. Dopo un mese? Due? Sei? Non si sa ma finisce e a quel punto le strade possono essere solo due:

  • o ci si molla e non ci si rivede più (direi la stragrande maggioranza dei casi, almeno oggi)
  • oppure la situazione evolve nell’amore vero e proprio.

L’amore è tutta un’altra cosa rispetto all’innamoramento perché la fase in cui si farebbe l’amore tre volte al giorno anche nel bagno della Camera di Commercio è terminata sicuramente. La diminuzione dell’ubriacatura dei sensi ha lasciato scoperti tutti i difetti dell’altra persona che finora erano stati tollerati senza problemi, anzi: in qualche caso erano stati esaltati come pregi, come cose positive e attraenti.

Ecco, da questo momento in poi può darsi che proprio quelle caratteristiche sinora viste come carinissime stranezze inizino a minare il rapporto diventando rapidamente cose mal digeribili. Questo tanto per cominciare, poi si parte con i casini quelli seri:

  • lui inizia a rivelarsi per quel palloso che in realtà è sempre stato
  • lei inizia a pensare alla convivenza
  • lui inizia a preferire la partita in TV invece di offrire prestazioni da film porno
  • lei inizia a pensare al matrimonio
  • lui inizia a rifiutarsi di passare all’Ikea la domenica pomeriggio
  • lei inizia a pensare alla maternità
  • lui inizia a voler uscire di nuovo con gli amici perché uscire con lei è un pacco
  • lei inizia a lamentarsi del rapporto con i genitori di lui
  • entrambi iniziano a spippolare col telefono in ogni momento della giornata etc.

Certo, il rapporto è adesso più maturo, ci si sostiene e aiuta a vicenda e si possono anche realizzare almeno in parte quei sogni partoriti durante la prima fase, quella divertente. Ma erano i sogni che appartengono a quella fase ed era bellissimo sognarli proprio in quella fase. Qui si va invece verso la maturità e verso la serietà, ma non c’era assolutamente nulla di maturo o di serio in quell’innamoramento abbrutente che tanto vi piaceva. Il fatto è che entrano anche altri fattori che prima venivano allegramente sfottuti o ignorati, per fare qualche rapido esempio: l’opinione degli altri, il ruolo sociale e i rispettivi “suoceri”.

Comunque, se davvero vi amate restate pure insieme e io vi invidierò sinceramente. La vita è fatta di compromessi e senza dubbio otterrete cose meravigliose in cambio della rinuncia ad altre cose. Guarda caso, però, conosco poche coppie sposate che non abbiano qualche scheletro nell’armadio. Forse la soluzione sarebbe la coppia aperta con la possibilità di coinvolgere il partner nei propri tradimenti in modo da fare davvero squadra e dirsi davvero tutto.

Invece la sincerità tanto spesso richiesta e promessa nelle relazioni è solo un modo ipocrita per potersi nascondere. Prova a essere davvero sincero con tua moglie e dille che vorresti fare una cosa a tre insieme a quella farmacista tettona che ti ha venduto lo sciroppo per la tosse del figlio (oppure quanto hai davvero pagato quella chitarra in offerta speciale) e vediamo quanti e quali complimenti ti farà per tua sincerità. Prova a essere davvero sincera con tuo marito e confessagli quanto ti fa piacere quel modo di guardarti che ha il collega in ufficio (o quanto ti ha fatto piacere scambiare quei messaggi con il tuo ex) e vediamo quanti e quali complimenti ti farà per tua sincerità.

No, ragazzi, i segreti ci vogliono perché nonostante tutti i bei discorsi a nessuno piacerai per quello che sei o almeno non al 100%. Il casino è che, alla lunga, proprio quei segreti ti fagociteranno e ti incasineranno la vita.

Ci sarebbe da scrivere un libro intero solo di assiomi sulle relazioni amorose. Oggi poi sarebbe praticamente infinito con tutte le combinazioni esistenti fra omosessuali, eterosessuali, trans, incel etc.

Voglio invece chiudere qui la parte su questo argomento prima che la cosa mi sfugga di mano e mi porti troppo lontano. E voglio farlo con una citazione attribuita a Marilyn Monroe che forse non c’entra molto ma che mi è piaciuta: “Quando un amore finisce, uno dei due soffre. Se non soffre nessuno, non è mai iniziato. Se soffrono entrambi, non è mai finito”.

Ne consegue incontrovertibilmente che tutte le storie d’amore (eccetto forse una) sono destinate a finire prima della morte di uno dei due innamorati.

 

 

 

Tratto da “Quarantotto Assiomi Cinici

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Lamberto Salucco

(Firenze, 1972) – Sono un consulente informatico (ma laureato in Lettere Moderne), mi occupo di marketing (ma solo digitale), social media (ma non tutti), editoria (ma non cartacea), musica (ma detesto il reggae), formazione (ma non scolastica), fake news (ma non sono un giornalista), programmazione (ma solo Python), siti web (ma solo con CMS), sviluppo app (ma solo iOS e Android), bias cognitivi (ma non sono uno psicologo), intelligence informatica (ma solo OSINT), grafica 3D (ma niente CAD), grafica 2D (ma niente Illustrator), Office Automation (ma non mi piace Access).