Si tratterebbe di omicidio preterintenzionale la principale accusa diretta a Pietro Baragliu per aver deliberatamente investito il carabiniere che gli aveva intimato l’ALT.
Baragliu si trovava sull’auto prestata dalla sorella; peccato però che il giovane non avesse mai conseguito la patente, ma la sorella questo non poteva ovviamente saperlo… certamente… ma si capisce…
Le aggravanti nei confronti del giovane sono guida in stato di ebbrezza, omissione di soccorso e resistenza a pubblico ufficiale per non essersi fermato.
Per la guida in stato di ebbrezza si torna sempre all’idea che ormai porto avanti da anni, se non eoni: l’ubriaco che guida ed uccide una persona deve essere accusato di omicidio volontario.
E questo perchè al momento in cui ha iniziato a bere è conscio del fatto che dovrà rimettersi al volante; e questa situazione lo porta ad assumersi la responsabilità in uno stato ancora di sobrietà.
Personalmente, se veramente la sorella gli ha prestato l’auto, accuserei anche lei per incauto affidamento con l’aggravante delle conseguenze.
Ricordiamoci che siamo in Italia: il ragazzo non passerà neanche 6 mesi in galera e le accuse per la sorella, se mai verranno formulate, cadranno in quanto emergerà che effettivamente l’auto le è stata sottratta.
Il mio pensiero va alla famiglia Baragliu per la situazione che l’ha travolta. E maggiormente alla famiglia del carabiniere investito; era impegnato a svolgere il proprio dovere, nel posto sbagliato, al momento sbagliato.
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