CIA, FBI, media e altri disastri di pronuncia

Una delle cose più divertenti del mondo è ascoltare i servizi di vari telegiornali quando raccontano fatti avvenuti all’Estero.

La parte esilarante è generalmente quella relativa alla pronuncia di parole in inglese.

A questo proposito credo che “Google Earth” sia in assoluto il nome più bistrattato; la maggior parte delle volte viene infatti, suo malgrado, trasformato in un più romantico quanto improbabile “Google Heart” (gugolàrt).

D’altra parte esistono situazioni in cui la logica e la coerenza cedono il passo a pratiche quantomeno singolari. Perché cavolo FBI si pronuncia correttamente (ef-bi-ai) mentre CIA si pronuncia “all’italiana”?
Probabilmente la cacofonia derivante dalla vicinanza di due consonanti nel primo caso? E forse la dolcezza del suono italiano nel secondo caso? Comunque hanno creato uno standard che ormai è difficile modificare.

Tra l’altro, gli italiani sono maestri nel prendere in giro chi pronuncia correttamente le parole in una lingua straniera finendo per rimanere sempre al livello “de-pen-is-on-de-teibol”.

Provate a raccontare un film poliziesco a un amico dicendo che “c’era un’indagine della SI-AI-EI” e guardate cosa succede…

Questo è un atteggiamento decisamente infantile. Che non impedisce però a gran parte dei sedicenti “professionisti alla moda” di farcire i propri discorsi con parole prese spesso a caso dall’inglese.

Allora per un progetto stiamo in “stand-by” aspettando il “go“, una canzone ha un certo “groove“, c’è il “customer care“, il “visual merchandising” etc.

Purtroppo in ambito informatico questo fenomeno rasenta l’incredibile. E crea conversazioni surreali. Ma è anche vero che se chiamo “scrivania di Finestre” un desktop di Windows va a finire che non capisco più nemmeno me stesso.

A volte però l’errore è insopportabile:

  • “mass media” o “multimedia” si dovrebbero pronunciare esattamente come sono scritti. Sono espressioni derivanti dal latino (anche se mediate dall’inglese e la cui pronuncia “anglofona” è permessa dall’Accademia della Crusca).
  • “bipartisan” è una parola inglese e si dovrebbe pronunciare “baipartisan”. E glisseremo sull’assoluta incoerenza in un sistema politico come il nostro che non è diviso in due.
  • “welfare”: pur continuando a non capire cosa significhi di preciso è orribile sentirlo pronunciare “uellfeir”

 

Conclusione: non sarebbe meglio evitare, senza esagerare e solo quando possibile, l’utilizzo di espressioni straniere?

 

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Lamberto Salucco

(Firenze, 1972) – Sono un consulente informatico (ma laureato in Lettere Moderne), mi occupo di marketing (ma solo digitale), social media (ma non tutti), editoria (ma non cartacea), musica (ma detesto il reggae), formazione (ma non scolastica), fake news (ma non sono un giornalista), programmazione (ma solo Python), siti web (ma solo con CMS), sviluppo app (ma solo iOS e Android), bias cognitivi (ma non sono uno psicologo), intelligence informatica (ma solo OSINT), grafica 3D (ma niente CAD), grafica 2D (ma niente Illustrator), Office Automation (ma non mi piace Access).