Vi aggiorno sulla mia situazione con Enel GAS ma, mio malgrado, non potrò informarvi sulla risoluzione della situazione in cui verso.
Il giudice ha emesso un’ordinanza con la quale intima il riallaccio immediato ma Enel GAS ancora non si è vista nè sentita. Purtroppo per la legge italiana il foglio che ho in mano emesso e firmato dal giudice, non ha alcun valore nei confronti delle forze dell’ordine le quali non possono in alcun modo intervenire per il riallaccio.
Non i Carabinieri, non la Polizia, non i Vigili del Fuoco; non esiste un cristiano che possa impugnare il documento per potermi aiutare. Intanto i bambini si ammalano, la più piccola che ha solo sei mesi ha il raffreddore da oltre 5 settimane. Non vi dico le condizioni in cui stiamo vivendo con le stufe sempre accese e gli ovvii problemi che si verificano nel momento in cui siamo costretti a usare la lavastoviglie o la lavatrice; il contatore della luce non regge per il carico eccessivo. Così siamo costretti a chiuderci in una stanza, mettere una stufetta al minimo ed aspettare che gli altri elettrodomestici abbiano finito.
Nel frattempo la più grande ha preso la febbre, peccato che le condizioni che abbiamo in casa mal si sposino con il suo stato febbrile. Io e mia moglie, invece, al momento ci difendiamo ma, sebbene si passi la notte con una piccola stufa in camera. Spesso ci svegliamo per la temperatura bassa e siamo costretti ad alzare il termostato della stufa stessa.
L’acqua? Immaginate voi come possa essere lavarsi con l’acqua che proviene da tubi che arrivano dalla terrazza dentro l’appartamento. Le mani fanno male, la pelle del viso sembra debba screpolarsi da un momento all’altro. Per i piccoli ovviamente ci prendiamo più tempo e riscaldiamo delle pentole d’acqua sulle piastre elettriche.
Non possiamo invitare nessuno a casa ed è frustrante. Come posso indicargli dove lavarsi se non sono in grado di garantirgli nemmeno un getto di acqua calda? Ed i bambini come possono invitare i loro amichetti di scuola in una casa dove senza stufe la temperatura scenderebbe a 10 gradi in pochissimo tempo?
In compenso mia moglie oggi ha richiamato il call center al numero 800 900 860 e facendo presente la documentazione che abbiamo oltre all’evidente stato di disagio. Si è sentita rispondere in modo freddo e quasi a presa di giro (signora cara, con tono di sufficienza…). La chiamata successiva invece le hanno agganciato il telefono mentre stava parlando. Quella successiva ancora, pur avendo seguito lo stesso iter, l’hanno invitata a comporre un altro numero all’interno del menù automatico.
La pratica è in lavorazione, ma inizialmente hanno negato di aver ricevuto alcun documento. Peccato che i documenti siano stati spediti loro tramite raccomandata 1 la scorsa settimana e Sabato fossero già in loro possesso. Inoltre il mio avvocato ha proveduto a mandare il tutto anche via fax a svariate loro sedi, fiorentine comprese. Ma ancora non si è visto nessuno.
Per inciso, nell’ordinanza il giudice fa riferimento alla situazione di pericolo per la salute, considerando maggiormente la presenza di bimbi piccoli. Ma questo comunque non impedisce che Enel GAS prosegua nel suo discutibilissimo atteggiamento di prevaricazione su quanto ordinato da un’alta carica dello stato.
Il colmo lo si è raggiunto oggi pomeriggio mentre ero in ufficio; mi squilla il cellulare e rispondo. Dall’altra parte inizia un messaggio automatico che mi invita ad esprimere un giudizio sulla qualità del servizio ricevuto il giorno prima. Giorno in cui nuovamente avevano negato di aver ricevuto alcun documento ma che, dopo la mia insistenza, era saltato fuori dal cilindro di chissà quale mago maldestro.
Cari lettori di Pareri e Pensieri, questa è l’Italia, questo è il paese dove non contiamo nulla. Il paese dove se sei grosso puoi permetterti di non ascoltare il giudice, dove se sei grosso devi ostentare la tua forza schiacciando famiglie per bene (figli compresi) nel peggior periodo dell’anno quando le temperature scendono sotto lo zero.
Cara Italia, se fossi meno devoto ai miei figli, li avrei già estirpati da un terreno ormai infertile, ove ogni ramoscello avvizzisce all’ombra del potente e del prepotente; li avrei portati via rischiando di far perdere loro uno o due anni di scuola durante il processo di integrazione nel nuovo paese.
Invece, cara Italia, io rimango qui per farli studiare fino alla fine della scuola dell’obbligo facendo loro imparare almeno un’altra lingua; poi povera Italia ti lasceremo cercando più dolci lidi ove invecchiare. E lasciar che i nostri figli si creino una famiglia, in un paese che sia l’esatto opposto tuo cara Italia.
Povera Italia mia, mentre i grandi ti stanno sbranando, i tuoi figli si allontanano lasciandoti affondare impotenti davanti a situazioni ormai troppo più grandi di loro; situazioni in cui nemmeno la legge che dovrebbe tutelarli si dimostra all’altezza dello scopo cui sarebbe preposta: la legge che dovrebbe difenderci è in realtà l’abito più comodo di chi ci stritola.
Grazie Italia mia, grazie per questa ennesima lezione di vita.
E grazie ad Enel GAS la cui solerzia nel togliere non è pari purtroppo alla solerzia dovuta nel dare. Soprattutto quando Enel stessa ammette di aver sbagliato nell’invio di una lettera la cui interpretazione secondo un corretto italiano avrebbe portato chiunque a non pagare come io ho fatto. Cionostante, chiesi a suo tempo spiegazioni per “capire”, ma non mi sono mai state date.
Ho richiesto anche il contratto con la mia firma apposta da ormai un mese, ma a quanto pare anche in questo caso si sentono in dovere di negarmi il diritto ad averne una copia.