Era una mattina di mezza estate a Firenze City quando Facundo Mostarda, ancora in debito di ossigeno per le fatiche dell’ultima avventura, entrò nel box doccia giurando a se stesso che cascasse il mondo avrebbe trascorso quel fine settimana in pantofole davanti alla tv e con una decina di chili di popcorn, ché anche i supereroi hanno diritto a un po’ di ferie e che diamine, ma mentre aveva lo shampoo sugli occhi squillò il telefono e lui ebbe un sussulto e scivolò nella doccia contorcendosi per puro caso nell’asana eka pada rajakapotasana, altrimenti nota come la posizione yoga del “piccione reale su una gamba”, e attivò inconsapevolmente per la prima volta il supermegajumper, il potere di teletrasportarsi in maniera casuale lungo i chakra supermegaboy episodio13 tundratantrici della Terra, e fu così che Facundo si ritrovò nudo, bagnato e con lo shampoo sugli occhi in un boschetto della tundra lappone, e in quello stesso istante a circa 3500 chilometri di distanza, in una Firenze City orfana del proprio eroe, nel buio della sua cameretta, un ragazzo aprì l’ultimo cd degli Impaled Saint, la brutal folk band del momento, lo mise nel lettore e per sbaglio attivò il programma di conversione, così la prima traccia intitolata Artsenif allad itattub e ollop li idnerp, iniziò a suonare al contrario, e dopo un istante gli occhi del ragazzo divennero opachi, quindi andò in cucina, tirò fuori il pollo arrosto dal forno, e mentre la madre gli urlava di posare il pranzo, lui tornò in camera e si lanciò dalla finestra, e lei cominciò a urlare disperata e si strappò i capelli e prese a pedate il gatto e rovesciò i cassetti, e poi andò con le lacrime agli occhi alla finestra e si ricordò che abitavano al seminterrato, e infatti il figlio era vivo e si era sbucciato solo un gomito contro un tombino e anche lo sguardo era tornato normale, e lei però capì che qualcosa non andava e allora andò al commissariato per denunciare il tentativo di suicidio del figlio ma il poliziotto le disse di attendere sulla panca, e lei si sistemò tra uno spacciatore e un travestito e prese a raccontare anche a loro la storia del figlio e intanto chiese come mai sulle panche dei commissariati ci sono sempre spacciatori e travestiti, e intanto il poliziotto corse dal tenenteFranco Cannone che s’incazzò perché durante il brunch non voleva essere disturbato ma poi Supermegaboy - episodio 13 cotechinoposò il cotechino, si accese una sigaretta e chiese cosa diavolo fosse successo, e il poliziotto prese a raccontare la storia e altri poliziotti si fermarono ad ascoltare e chi era padre di famiglia si commosse, e uno disse che ieri era accaduto un caso simile, quando una madre era venuta a raccontare che la propria figlia aveva ascoltato un cd degli Impaled Saint e poi con gli occhi opachi aveva messo la testa in un frullatore ma si era salvata a causa di un blackout, e Cannone mugugnò, sputò sul pavimento una miscela color Terra di Siena e urlò che dovevano stare zitti, ché lì dentro comandava lui, ma siccome non si era fatto ancora un’idea sul caso e fondamentalmente non gliene fregava un cazzo di figli che tentano di suicidarsi, disse che era straordinariamente aperto a qualche suggerimento, allora un poliziotto disse che aveva visto un film in cui c’era una ragazza che raccontava ai poliziotti che un maniaco la voleva ammazzare ma loro non le credevano e alla fine quello l’ammazzava davvero, e Franco Cannone chiese cosa diavolo c’entrasse ‘sto film con il caso, ma il poliziotto rispose che era solo un esempio per dire che qualche volta le cose che le persone raccontano alla polizia, anche se sembrano delle emerite stronzate, possono essere vere, e tutti i poliziotti annuirono dicendo che quella era una sacrosanta verità, allora Cannone terminò il cotechino, prese la cornetta e compose un numero speciale, e un istante dopo un telefono rosso squillò nel laboratorio segreto dove Adalberto Nabucco, pettorina e cuffietta, era intento alle pulizie settimanali, ma quando sentì la voce di Cannone il suo sguardo si fece crucciato, indossò il camice da genio informatico e ascoltò la storia dei tentati suicidi, quindi raccontò al tenente che purtroppo Facundo da quella mattina era scomparso e non aveva idea di dove fosse, ma intanto se voleva poteva venire lui, e così pochi minuti dopo Adalberto era al commissariato e suggerì a Cannone di far chiamare anche la madre della ragazza che aveva provato a uccidersi col frullatore per organizzare un interrogatorio con specchio nascosto, in modo da non creare loro ulteriore stress, e così fecero Supermegaboy - episodio 13 - Satanentrare le due donne in una stanzetta dove c’era un enorme specchio a parete e là dietro si nascosero Adalberto e Cannone, poi nella stanza entrarono due poliziotti che cominciarono a fare dei versi strani verso lo specchio per dire che erano pronti per l’interrogatorio e le donne dissero “Ma che fate? Forse c’è qualcuno là dietro?” e quelli blaterarono di no, non lo sapevano, e guardavano in aria, e per la forte tensione una delle donne scaraventò una sedia contro il muro mentre l’altra andò verso il vetro urlando che dovevano crederle, che il male che uccideva i loro figli si nascondeva nei polli di bassa qualità dei supermercati o in quella diabolica musica, e mentre le due donne avevano tirato su di peso il tavolo gettandolo contro i poliziotti, Adalberto si grattò la testa dicendo che il suo sesto senso da genio informatico gli suggeriva che qualcosa in quella storia non tornava e che avrebbe indagato, e Cannone rispose che per quanto lo riguardava poteva fare quello che cazzo voleva e ordinò di fare irruzione nella saletta e riportare le donne sulla panca del commissariato tra uno spacciatore e un travestito, quindi il genio informatico s’incamminò in solitudine verso il laboratorio segreto.

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つづく