Google Drive non mi piace, per quel che offre al momento non lo utilizzo nemmeno.
Nonostante i concorrenti siano molto agguerriti e dotati di servizi ben strutturati, Google Drive risulta ancora troppo giovane e funzioni basilari mancano all’appello.
Sono funzioni di spicco, una su tutte la possibilità di scegliere la cartella in cui effettuare l’upload da smartphone.
Al contrario di DropBox, servizio in cui alla condivisione dell’oggetto l’interfaccia permette di scegliere la cartella di destinazione, con Google Drive è possibile cambiare il nome del file e fornire una descrizione (ma il campo non è ancora attivo).
Sinceramente mi aspettavo di più da un software che al momento si presenta come una semplice rivisitazione di Google Documents.
Mi sarei aspettato un’entrata trionfale dati i mesi di attesa per il servizio. Invece mi sembra che l’occasione sia più adatta ad una celebre frase: “molto rumore per nulla”.