L’idiozia egocentrica di fascismo e antifascismo – Parte prima

Ennio Flaiano: “In Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti”

Premesso che il Fascismo è stato un periodo di odiosa dittatura da condannare in modo deciso e che ha provocato morti e violenze, vorrei far cortesemente notare l’immaturità (tutta italiana) delle persone che continuano ancora oggi (2015) a professarsi “antifascisti”.

Nel nome dell’antifascismo si sono commessi e tuttora si commettono reati e violenze. E nel nome dell’antifascismo tutto è permesso, nel nome dell’antifascismo è giudicato corretto qualunque comportamento fascista.

Spedizioni punitive, vandalismo durante i cortei, limitazione della libertà di pensiero e di parola sembrano perfettamente giustificabili agli occhi di coloro che, per un proprio infantile piacere onanistico, si appropriano di concetti alti trasformandoli in uno strumento per sentirsi “forti e giusti”. Si ostenta purezza, si fa vedere che si sta dalla parte dei buoni solo per soddisfazione personale, nell’illusione di essere più stimati e ammirati.

Per sentirsi meglio, per sentirsi i migliori.

È gente che non ha mai fatto i conti con la Storia, gente che deve necessariamente urlare al mondo la propria contrarietà all’odioso regime (fascismo) ogni volta che ne vede una rappresentazione. Magari un documento storico, magari solo una vecchia fotografia.

Sul gruppo (e sulla relativa pagina) “Vecchia Firenze mia” gestita da Gianni Greco, questa tiritera compare ogni volta che qualcuno posta una foto storica del Ventennio. Addirittura qualcuno vorrebbe che di tali foto fosse proibita la pubblicazione. E guai a fargli notare l’idiozia di queste affermazioni!

E allora perché non vietare anche le immagini che riguardano il Granducato di Toscana? O i Medici? O l’Impero Romano? Facendo il puro calcolo delle persone uccise dal “Potere” sarebbe opportuno…

Smettete di bearvi nel vostro essere contro-qualcosa. Se è vero che occorre conoscere la Storia per non ripetere gli errori del passato, è altrettanto certo che rimanere paralizzati in una posizione sterile che combatte qualcosa finito da settant’anni non porterà mai nulla di interessante.

(qui trovate la seconda parte del post)

Lamberto Salucco

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Lamberto Salucco

(Firenze, 1972) – Sono un consulente informatico (ma laureato in Lettere Moderne), mi occupo di marketing (ma solo digitale), social media (ma non tutti), editoria (ma non cartacea), musica (ma detesto il reggae), formazione (ma non scolastica), fake news (ma non sono un giornalista), programmazione (ma solo Python), siti web (ma solo con CMS), sviluppo app (ma solo iOS e Android), bias cognitivi (ma non sono uno psicologo), intelligence informatica (ma solo OSINT), grafica 3D (ma niente CAD), grafica 2D (ma niente Illustrator), Office Automation (ma non mi piace Access).
 

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