Con questo articolo vorrei raccontarvi le peripezie ed il tempo perso per raggiungere un obbiettivo molto semplice a livello logico, ma a quanto pare di difficile realizzazione per l’INPS e gli organi statali preposti ad ottemperare le pratiche necessarie al conseguimento dello scopo.
Ho lavorato per un’azienda del settore food per 15 mesi, 3 dei quali tramite agenzia interinale. Il 30 Giugno del 2011, scadendomi il secondo contratto stipulato con l’azienda stessa, mi viene comunicato che le condizioni per un’assunzione a tempo indeterminato non sussistono per problemi economici; quindi la mia permanenza presso i loro uffici è destinata a terminare.
Facendo buon viso a cattiva sorte, mi preparo ad andare in vacanza con la speranza di un dietro front che mi riporti a lavoro, ma questo non accade.
Viaggio all’INPS
Il giorno 28 Luglio 2011 decido quindi di inoltrare la domanda di disoccupazione, conscio del fatto che debba essere richiesta entro 68 giorni dalla data di fine contratto e che, avendola chiesto dopo 28, avrò una settimana di “carenza”, ossia non retribuita dall’assegno di disoccupazione. No problem, fortunatamente il TFR mi consente di attendere l’accredito dell’indennizzo.
Mi reco al Centro Per l’Impiego per fornire la mia disponibilità ad essere “impiegato” in qualcosa, ed in questa sede vengo a sapere che da Marzo la domanda di disoccupazione deve essere presentata online. Va bene, raccolgo le documentazioni necessarie e mi accingo alla compilazione della modulistica. Ma mi scontro con un primo problema: la presentazione online richiede il possesso di un PIN.
Il PIN
Avvio la procedura seduto in giardino al mare, compilo tutti i campi e mi si informa che la prima parte del PIN mi verrà recapitata tramite SMS (che arriva dopo pochissime ore), mentre la seconda parte, per sicurezza, mi verrà recapitata all’indirizzo della mia abitazione; “bene” penso, peccato che mi trovi in ferie.
Il giorno 4 Agosto torno per alcuni giorni a casa e trovo la tanto attesa seconda parte del PIN recapitata a mezzo posta; mi collego al sito INPS, inserisco tutto il PIN che nel frattempo, sempre per sicurezza, è scaduto, ma il sito ne genera immediatamente uno nuovo che mi appunto in un luogo sicuro.
Finalmente posso procedere alla compilazione della domanda di disoccupazione, inserisco tutti i dati, compilo il modulo per gli assegni familiari, confermo e… la domanda rimane in uno stato di sospensione in quanto il mio PIN è di sola consultazione, mentre per inoltrare la domanda necessito di un PIN “dispositivo”.
Sempre on line chiedo la conversione del mio codice, che però alla fine dei giochi richiede circa 10 giorni. Divenuto finalmente dipositivo, riesco ad inoltrare la domanda regolarmente (è stato sufficiente premere un fantomatico INVIO).
Dopo circa 7 giorni contatto il numero verde INPS che mi conferma di aver ricevuto la domanda; mi informa però, al contempo, che l’ente è molto indietro con i pagamenti in quanto si è verificato un esubero di contratti a termine terminati durante l’estate. “Ok” penso, aspettiamo.
Passano i mesi
Sono i primi di Settembre ormai, ed essendo ancora in attesa dell’indennizzo di disoccupazione, mi reco al CAF per compilare il modello ISEE 2011 basato sui redditi 2010 e chiedere, così, gli eventuali sgravi fiscali e la riattivazione della Carta Acquisti dedicata ai minori di anni 3; capisco che sia sempre meglio di nulla, ma quello che mi domando è se sia possibile che un bambino di 3 anni ed 1 giorno contribuisca al bilancio familiare tanto da non “meritare” più l’accredito mensile su tale carta… Forse sarò polemico, ma il 31 Dicembre sarà l’ultimo giorno utile compiendo mio figlio 3 anni.
La domanda per la carta viene inoltrata a Roma mentre a me viene consegnato il modello ISEE; l’attivazione dovrebbe richiedere solo pochi giorni e per informazioni devo rivolgermi all’INPS. Ci sarei comunque dovuto andare per la famosa disoccupazione.
Faccio la coda prendendo il numero e l’addetto mi informa che le due domande sono in sospeso per incongruenza di dati. Pensa e ripensa, effettivamente mi sono scordato il CUD relativo ai due mesi lavorati presso l’agenzia interinale; ma mi domando anche in questo caso: se l’Agenzia delle Entrate sapeva di questo mio secondo CUD e ne conosceva quindi il totale, perché obbligarmi a comunicarlo? Prendo appuntamento per il ritiro del documento e prenoto di nuovo al CAF per aggiornare l’indice ISEE.
Una volta aggiornato l’importo sommando i totali dei due CUD ne emerge che per 80 euro non mi spetti la carta acquisti… Ora io mi domando: sapendo che non sarebbe stata accettata, perché obbligarmi a reperire i documenti, presentarli e poi “scoprire” che non i requisiti?
Non si vede la luce
Nel frattempo, la domanda per gli assegni familiari è stata respinta in quanto veniva riportata la somma degli stipendi lordi percepiti nel 2010, e non al netto di eventuali straordinari, indennizzi, assegni familiari 2010 ecc.ecc.ecc.
Con i CUD torno all’INPS per inserire gli importi corretti e vengo a sapere che il totale inserito nella domanda di disoccupazione non è corretto in quanto ho inserito il totale lordo. L’addetto però si dimostra disponibile e mi aiuta inserendo lui stesso gli importi corretti.
Nel frattempo, intorno al 20 Settembre, mi viene recapitata una comunicazione in cui mi vengono assegnate alcune centinaia di euro (poche), secondo una dicitura che a tutto fa pensare tranne che alla disoccupazione.
Finalmente il giorno 3 Ottobre arriva la tanto attesa comunicazione che hanno accolto la domanda di disoccupazione ma sulla base degli importi da me comunicati inizialmente; a detta dell’INPS tale errore aveva portato al blocco della domanda…
Morale
Morale della favola: tale somma non so ancora a cosa debba essere imputata; gli assegni familiari non sono ancora stati corrisposti essendo ancora in attesa della prima liquidazione dell’indennità di disoccupazione.
Il 12 Ottobre, non avendo ancora ricevuto nessuna somma, decido di chiamare l’INPS; risponde il centralino al cui operatore spiego che ho bisogno di sapere se la mia domanda di disoccupazione sia in liquidazione e per quando. A tutta risposta mi si informa che ho 4 telefonate davanti e che quindi l’attesa sarà lunga: circa 20 minuti con una musichetta orribile. Finalmente risponde un’addetta che mi informa dell’impossibilità di fornire tale informazione per problemi di privacy e che se avessi letto il modulo privacy presente sul lo avrei saputo evitando telefonata e attesa. Mi domando perchè debba io leggere le circolari sulla privacy dato che nemmeno il centralinista lo fa… Incredibilmente, chiamando il numero verde che probabilmente è esonerato dal seguire le direttive sulla privacy dell’INPS, ottengo la data di liquidazione della disoccupazione.
Considerando tutto l’iter compiuto, il totale delle ore perse è incredibile, ma essendo disoccupato non è un male tanto questo quanto il fatto che le mie ore le ho perse “occupando” una serie di dipendenti statali notevole, dovendo recarmi attraverso vari uffici. Se veramente tutto fosse gestito in forma elettronica, e non solo quando si debba chiedere al cittadino un pagamento arretrato, probabilmente si sarebbe potuto sopperire anche al mio piccolo errore; errore che ha comunque portato ad un minimo ritardo nella gestione della pratica.
Conclusione
Un ultima osservazione sulla carta acquisti e sul percorso che svolge la domanda:
- Il cittadino, armato di CUD dell’anno precedente si reca al CAF per l’ISEE
- I dati si trasmettono a Roma dove vengono esaminati
- Il risultato si spediscono alla sede INPS di competenza
- Un addetto di tale sede deve prendere visione dell’esito e confermare con un click del mouse
- Il tutto torna a Roma alla sede centrale INPS che a questo punto dovrebbe far partire l’accredito sulla carta acquisti dell’utente
Il tutto, alla fine dei giochi, mi ricorda molto il cartone animato Le 12 fatiche di Asterix, quinta prova.