Firenze, Settembre 2015. Parliamo di cellulare.
Arrivare a Careggi è uno slalom di cantieri, deviazioni al limite dell’idiozia e mentecatti che attraversano fuori dalle strisce senza guardare mentre tengono gli occhi sul cellulare.
Fra il Poggetto e l’ingresso dell’ospedale incontro più di dieci vigili (sempre a coppie) che fanno solo due cose. Chiacchierare tra loro e usare il cellulare.
Dentro al reparto di Chirurgia è pieno di medici, infermieri e inservienti con il telefono in mano: o scrivono o parlano dei cazzi propri (non è un pregiudizio, li ho sentiti).
Ora, io voglio dire una cosa. Ma non era meglio quando non esistevano i minuti illimitati, le tariffe internet flat e gli SMS costavano un monte di soldi?
Non avete né la competenza né l’abnegazione né l’intelligenza per fare il vostro dovere neanche se vi c’impegnate; figurarsi quando guardate i video coi gatti o mentre date fondamentali istruzioni per organizzare un aperitivo.
Vi odio profondamente.
Edit del 2024 – Telefono cellulare e mostri vari
Rileggere questo articolo dopo tutti questi anni mi fa ancora arrabbiare profondamente. Quando stai facendo una cosa dovresti, in teoria, fare quella cosa. E invece no:
- Sei a cena con qualcuno al ristorante? Ti viene il bisogno impellente di controllare la mail o Instagram
- Stai guardando un film sul divano di casa o in un cinema? Vai a scrollare la bacheca di Facebook oppure rispondi a un messaggio su WhatsApp
- Sei in riunione con dei colleghi? Guardi che tempo farà domani o se la tua squadra del cuore ha comprato un nuovo attaccante
- Etc.
Tutto questo mi dà davvero sui nervi, anche se non è nulla in confronto ai figli di puttana che usano il telefono mentre stanno guidando. È una cosa che ho sempre detestato e che mi ha sempre spaventato moltissimo ma da quando sono stato falciato in bicicletta rischiando la pelle è diventato proprio un odio estremo. Mi fate schifo.