La guida: piacere non concesso

Per chi ama guidare affrontare una strada in mezzo alle campagne toscane è un piacere incredibile; una guida rilassata con il braccio sinistro fuori dal finestrino, relax, ti godi il paesaggio collinare di viti e ulivi alternando tratti al sole con tratti in cui si passa all’interno di veri e propri tunnel di alberi. È davvero un piacere fino a quando spuntano loro: i guidatori 1/7, quelli che prendono la macchina solo di domenica.

E mi dispiace ma proprio non li capisco, non comprendo quell’andatura da peschereccio carico di tonni, da macchina con piscina al traino per cui temono di perdere acqua ad ogni curva. No, non ce la faccio mi dispiace.

Sono lì beato, con moglie e figli, per andare a passare una domenica all’aria aperta ed ovviamente non ho fretta, voglio arrivare secondo una tabella di marcia da normale automobilista godendomi il tragitto ascoltando musica e le risate dei bambini dietro ma… ecco all’orizzonte, primo incrocio a raso sulla destra, arrivare una macchina con andatura normale pronta a fermarsi alla precedenza.

Mi avvicino, segnalo con gli abbaglianti ma immancabilmente l’idiota di turno prende il gesto come un “buca la precedenza ché tanto ho i freni buoni”.

Da lì l’inferno. I miei 70 orari si trasformano in 40 orari, il paesaggio assume sempre più i connotati della scenografia di Constantine; la mano sinistra rientra sul volante mentre la destra impugna il cambio pronta ad un sorpasso repentino (ma sempre in totale sicurezza, mi raccomando). Ma il cretino va talmente piano che non riesce nemmeno a rimanere all’interno della carreggiata, come non tenesse l’equilibrio.

Mi rassegno, ma lo odio, vorrei che si fermasse in una piazzola, che bucasse, che gli si spengesse la macchina… 40 all’ora.

In città, anche volendo, la velocità è molto bassa anche a causa del traffico molto più simile ad una scultura che ad un ingorgo vero e proprio, ma perchè almeno non rispettare il limite di 50?

Perchè vi mettete d’accordo per piazzarvi costantemente davanti a me a cavallo della striscia e non mi lasciate nemmeno lo spazio per superarvi? Non avete fretta? Va bene, ma levatevi dalle palle o almeno non state in mezzo alle mie.

Mi rivolgo alle persone anziane, alle donne, ai neopatentati… ma soprattutto alle scuole guida: come caspiterina fate a dare/lasciare la patente a certe gente? Me lo spiegate?

Come può un tizio di 90 anni essere in grado di guidare con riflessi tipici di un bradipo? Ed io essere passibile di contravvenzione se fumo mentre guido (ma la legge è passata poi?)…

Levatevi, cortesemente, dalle palle evitandomi la fatica di suonare il clacson, vi prego!

Sono le 7:40 e vado al lavoro in macchina per mancanza di mezzi pubblici compatibili con il mio percorso; perchè non c’è nessuno che rischi di fare tardi?

La strada è cosparsa di persone senza fretta che pretendono che nessuno altro possa averne: sto andando a lavorare, non a fare la spesa, hai presente?

No, non ha presente ed ha pure il coraggio di gesticolare nel momento in cui la sorpasso alacremente!

E già che ci sono mi rivolgo anche a quella mandria di dementi che hanno l’abitudine della guida con lo specchietto sinistro chiuso: la patente vi leverei!

Basta, tutti in bicicletta!

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Lamberto Salucco

(Firenze, 1972) – Sono un consulente informatico (ma laureato in Lettere Moderne), mi occupo di marketing (ma solo digitale), social media (ma non tutti), editoria (ma non cartacea), musica (ma detesto il reggae), formazione (ma non scolastica), fake news (ma non sono un giornalista), programmazione (ma solo Python), siti web (ma solo con CMS), sviluppo app (ma solo iOS e Android), bias cognitivi (ma non sono uno psicologo), intelligence informatica (ma solo OSINT), grafica 3D (ma niente CAD), grafica 2D (ma niente Illustrator), Office Automation (ma non mi piace Access).
 

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