Innanzitutto è bene ricordare che queste due funzioni non esistevano fino a Excel 2016 e ciò ci fa capire che le raccomandazioni classiche a non salvare in formato .xls per evitare problemi di compatibilità qui sono ancora più importanti in quanto è anche possibile salvare in formato .xlsx ma poi aprire il file da un Excel precedente alla versione 2016 e ottenere un tristissimo e frustrantissimo errore #NOME?
La seconda cosa da tenere presente è che queste due funzioni esistono in Calc di Libre Office ma non in Calc di OpenOffice, cosa che rende un po’ delirante il salvataggio in formato .ods di un file che ne faccia uso.
Veniamo adesso alla sintassi di queste due funzioni che non è certamente complessa.
MIN.PIÙ.SE e MAX.PIÙ.SE
Fondamentalmente è identica a quella, per esempio, della SOMMA.PIÙ.SE con cui dovreste avere già una certa confidenza. Qualora così non fosse, vi consiglio vivamente di ripassarla, ne abbiamo parlato anche nel primo Manabile Semiserio. Comunque eccole:
=MIN.PIÙ.SE(int_min;int_crit1;crit1;int_crit2;crit2;…)
=MAX.PIÙ.SE(int_max;int_crit1;crit1;int_crit2;crit2;…)
In pratica il primo argomento è sempre l’intervallo di celle che la funzione deve prendere in considerazione. Trattandosi di due funzioni statistiche che calcolano rispettivamente il valore più piccolo e quello più grande di un insieme di celle in base a una serie di criteri, il compito di tale argomento sarà ovviamente di individuare le celle di quell’intervallo che rispondono ai criteri definiti.
Dal secondo argomento in poi si tratta della solita coppia intervallo-criterio che caratterizza questo tipo di funzioni. Il primo individua un intervallo di celle e il secondo determina quale criterio devono soddisfare per essere considerate papabili.
Bene, direi di iniziare a guardare un esempio pratico con un file che contiene entrambe le funzioni.
In questa schermata, l’utente può scegliere nelle celle I2 e J2, tramite due menu a discesa creati con la Convalida dati, un certo commesso e un certo turno. A questo punto Excel nella cella J4 visualizzerà il numero di vendite effettuate da quel commesso in quel turno, ecco la relativa funzione:
=CONTA.PIÙ.SE(B2:B17;I2;C2:C17;J2)
Ma veniamo adesso alle nostre due funzioni, rispettivamente inserite nelle celle J5 e J6:
=MIN.PIÙ.SE(G2:G17;C2:C17;J2;B2:B17;I2)
=MAX.PIÙ.SE(G2:G17;C2:C17;J2;B2:B17;I2)
Smontiamo ora la prima, quella in J5, tanto la seconda in J6 è uguale: G2:G17 è l’intervallo dove stanno i quattrini, è fra queste celle che verrà trovato il valore da visualizzare. C2:C17 è l’intervallo che contiene i turni e J2 è il turno che abbiamo scelto col menu a discesa. Per finire, B2:B17 è l’intervallo di celle che contiene i nomi dei commessi mentre I2 è il commesso scelto col menu a discesa. Ne consegue che in J5 vedremo 4 perché è l’ordine più basso fatto da Giacomo in un turno di mattina.
Se vi interessa, nel riquadrone verde in basso a destra c’è solamente un insieme di variabili e di testo appiccicato con la buona vecchia concatenazione di testo, per esempio con “&”.
La prossima volta affrontiamo una cosa particolare: MATR.SOMMA.PRODOTTO
Tratto da “Manabile Semiserio di Excel – Parte Seconda per utenti bravini“
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