Ogni giorno, seguendo vari TG, purtroppo apprendiamo di stragi e incidenti di varia gravità in cui, la maggior parte delle volte, sono coinvolti conducenti drogati o ubriachi. Ma qualsiasi sia il loro livello di sobrietà il fatto di essere assassini permane.
Purtroppo la legge non prevede che i pirati della strada vengano trattati come tali. E le pene che si trovano a dover scontare sono sempre irrisorie in confronto alla tragedia che hanno causato. Questo si traduce in una rabbia che monta all’interno di chi abbia perso un amico o, peggio ancora, un parente molto stretto, quando si trova ad assistere alla scarcerazione prematura o alla totale assenza di detenzione.
Per quanto riguarda gli alcolici a mio avviso il limite è troppo basso. Nella maggior parte degli individui non basta una birra per avere i riflessi, o una percezione della realtà, rallentati; mentre per le droghe la situazione cambia drasticamente per il livello di alienazione che portano nel fruitore.
Chi si mette alla guida ubriaco o drogato non teme la legge e questo a causa di quanto detto poco sopra: le pene sono troppo leggere, quel tanto che basta a non istigare il timore di infrangerle. Ciò è dovuto al voler perseguire l’individuo al momento del disastro e non nel suo precedente stato di sobrietà.
Mi spiego: una persona ubriaca difficilmente si rende conto della propria totale inadeguatezza alla guida in quanto le capacità cognitive sono completamente alterate. Ma la persona deve essere perseguita in quanto si è “alterata” pur sapendo di dover guidare. Se ti droghi e sai che devi tornare a casa ti assumi la piena responsabilità di quanto potrebbe accadere in caso di incidente; perché, prima di uscire di senno, hai piena capacità di ragionamento. E dovresti prevedere la possibilità di causare un disastro. In questo caso la pena dovrebbe configurarsi come “OMICIDIO VOLONTARIO” e non colposo creando il castello accusatorio sullo stato di sobrietà iniziale.
E’ pura follia vedere ragazzi che a stento si reggono in piedi mettersi alla guida con altre 4 vite a bordo; non si può dare la colpa alla mancanza di controlli all’esterno dei locali ma alla totale deficienza di chi si mette alla guida e all’inutilità delle pene inflitte.
Se poi il conducente rimane vivo, cosa che gli auguro per portarsi dietro la sofferenza di quanto ha causato per il resto della propria vita, i giudici si limitano a sospendergli la patente; detto-fatto. Il folle si rimette in macchina, nuovamente ubriaco, anche senza documento. A questo malcostume si può ovviare esclusivamente con un lungo periodo di detenzione atto a tenere la società al riparo dalla pericolosità dell’individuo arrestato.
Certo, così facendo aumenta il problema delle carceri sovraffollate. A questo rispondo che preferisco un “ladro da supermercato” in libertà piuttosto che pirati della strada ubriachi alla guida.
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