Composto e registrato tra il Settembre 1999 e Marzo 2002, Scene è un disco nato come concept album. Originariamente il tema principale doveva essere la nascita dell’Anticristo visto dal punto di vista della madre che piano piano diventa consapevole di ciò che ha generato. Michele Ermini si è unito al gruppo nel 2001 e il suo apporto (insieme a Marina Moni, Ilaria Cimigotto e Lorenzo Pacini) nella stesura dei testi ha fatto sì che Scene divenisse un viaggio nella mente e nell’anima. In alcuni brani (XX°, 08, Rinascita, Ninna nanna) l’originaria matrice horror soundtrack è ancora ben identificabile.
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Testo: Venti cerebrali aleggiano nell’aria di questa terra, facendo cadere piccoli tappeti dorati che segnano la via al nuovo arrivato. Questa sarà la notte più fredda di ogni tempo, sarà una notte piena di dolore e di pianto. E la luna, bellissima e malinconica, consueto conforto alle lacrime, aprirà il cancello alla nuova stella che brillerà nel cielo.
Dettagli: Il primo brano dell’album inizia con la voce di Marina Moni che recita una poesia di Ilaria Cimigotto. La parte strumentale che segue contiene un campione di Annalisa Trebbi e si ricollega sia a “Rinascita” sia all’ultimo pezzo dell’album “L’evanescente ideale”. è una delle parti del disco rimasta fedele all’impronta horror originaria.
02 – Attimo isterico (Hysterical Moment)
Testo: Non saprei, non vorrei, fermo qui, spegnere ogni sguardo e volare via. Tu lo sai che non ho un senso mio. Volteggiante, incoerente, deviante io. Parlami di te annullandomi, confondendo, mordendo il momento. Lasciami così: vuoto e fragile, denso e inutile, libero immobile. Dentro me, dentro tutto quel che ho.
Dettagli: Il testo scritto da Michele Ermini si sposa perfettamente con l’ambientazione sospesa creata dalla sezione ritmica e dalle chitarre. La batteria del brano è stata scritta nel Novembre del 1999 in collaborazione con Tommaso Selvetti e il titolo originario della canzone era “Massive attack” in onore del famoso gruppo di Bristol.
03 – Libertà (Freedom)
Testo: Insensibile ironia di superflua vanità. Fedele al ritmo delle idee di decantata libertà. Al centro della platea, piegandoti alla marea di un pensiero che non è più tuo, non è più tuo. Ma dove sta la tua identità? Seguendo te un’altra copia sta nascendo, mai oltre te sennò posso sparire. Potrei, dovrei dire.. Ma non ho più la mia libertà, adesso poi cosa accadrà? Soltanto impazzire o fare finta di niente.
Dettagli: “Libertà” è un pezzo il cui testo mescola sensazioni tipiche dell’introspezione psicologica, della vita sociale e della relazione amorosa. è difficile dire dove ci si stia rivolgendo alla donna amata, alla società o a sé stessi. Nella parte finale c’è un richiamo alla struttura originale del disco con Marina Moni che racconta il primo incontro con il padre di suo figlio. L’ultima frase del testo “Soltanto impazzire o fare finta di niente” non è mai stata registrata.
04 – Creatività (Creativeness)
Testo: Incoerente e placida la mia mente non si può chiudere. Freme e muove il limite di un mistero che non può vivere. Non esiste se non ha un risveglio irreale. Ho viaggiato, sai stando fermo qui, nella mia metà quella che è più vera. Non mi ascolto mai ma stasera sono qui con me. Io non so se tu ci sei. Ispirato da qualcosa trascendente o dolce prosa, quel che è. Sconfortante, intriso, denso di un tormento senza senso ma ho viaggiato, sai stando fermo qui, nella mia metà quella che è più vera. Non mi ascolto mai ma stasera sono qui con me. Perderei i sensi miei… Ho fermato qui ogni tempo che definito, spento nel suo passare non si arrende mai ma stasera non è qui con me.
Dettagli: “Creatività” parla proprio delle difficoltà e della magia del processo creativo. Descrive l’autore solo nella propria casa che lascia se stesso in balia delle emozioni, provando a tradurle in parole e musica. Nonostante non si muova da casa l’ispirazione fa viaggiare lontano la sua mente. Il ritornello trasmette all’ascoltatore la sensazione del volo provata dall’autore.
05 – XX°
Testo: Strumentale
Dettagli: “XX°” appartiene al gruppo originario di Scene che avrebbe dovuto narrare la nascita dell’Anticristo. Questo pezzo racconta attraverso una serie di campioni originali come il Male si è sviluppato nel ventesimo secolo. Sono presenti registrazioni di Mussolini, Bush, Hitler, Truman, Stalin. Un tema dell’assolo di chitarra verrà ripreso nella title track strumentale all’interno dell’omonimo terzo disco dei LES “Metempsicosis“.
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Testo: Strumentale
Dettagli: Questo breve pezzo è un raccordo tra “XX°” e “Bianco e nero”. E’ composto da brevi registrazioni provenienti da televisioni di tutto il mondo registrate da internet e da campionamenti vari. E’ un omaggio alla passione dei LES per le colonne sonore e le sonorizzazioni. Si può notare un demoniaco lamento durante il cambio frenetico dei canali televisivi.
07 – Bianco e nero (Black & White)
Testo: In un centro fragile, in un vuoto di anime ho visto te e nell’ombra dietro me la luce tua immobile arriva, arriverà. In un cerchio instabile, in un senso inutile io con te e nel buio dietro me la luce tua è svanita già, svanita. Unità livida, bianco e nero, senso estremo.
Dettagli: “Bianco e Nero” è stato uno dei primi brani composti per Scene e ne rimane uno dei momenti più alti. E’ un suggestivo viaggio all’interno del concetto stesso di relazione amorosa vista come percorso da intraprendere insieme nonostante i problemi e le difficoltà. La parte finale con gli assoli di sax e chitarra dona al pezzo un’atmosfera sognante.
08
Testo: Strumentale
Dettagli: Brevissimo raccordo (solamente 24 secondi) tra “Bianco e nero” e “Limpida” questo brano richiama i campioni dell’inizio del disco e di “Rinascita”. Nella originaria stesura di Scene questo pezzo si chiamava “Parto” perché descriveva il momento della nascita dell’Anticristo durante un rito magico.
09 – Limpida (Clear Girl)
Testo: Aveva gli occhi chiari, sedeva accanto a me. Non ho mai visto niente di irraggiungibile. Ma tu lo sai, sei limpida. Gli affreschi di un silenzio, colori intensi ma comunicare il senso senza la tua pietà. Ma tu lo sai, sei limpida. Penso che in fondo io non ti avrei mai detto una parola in più del mio dolce sguardo. Non sentirò mai la tua voce.
Dettagli: “Limpida” -titolo originario “Eccola”- narra dell’incontro tra Michele Ermini e una bellissima ragazza alla stazione ferroviaria. Sebbene sia stato solo un gioco di sguardi questo evento è stato talmente intenso da ispirare la scrittura di questo dolcissimo testo. Nella prima stesura di Scene questo brano doveva essere unito alla strumentale “Vito” che fu invece poi registrata in “La mia immagine”.
10 – Volare per sempre (Fly Forever)
Testo: Noi tre siamo uomini con dentro altri uomini. Siamo deliranti, siamo già morti ed esplosi via, siamo la consueta inconsuetudine, siamo l’ancora che si muove sulla sabbia ma amiamo per sempre. Siamo la linea del mare, siamo preti spretati. Portiamo sacche di veleno che bruciano il cuore, portiamo amore e occhi pieni, portiamo tutto il mondo e tutto il vuoto che c’è. E poi, fragili, chiediamo a Dio come fare a volare per sempre.
Dettagli: “Volare per sempre” è un brano strumentale con un testo scritto dal pittore Lorenzo Pacini nel 2000 e recitato da Marina Moni. Le parti di chitarra e il tema principale invece erano già state composte nel Settembre del 1999 in un pezzo dal nome “Bell’arpeggio”. E’ un pezzo contraddittorio e suggestivo che tratta della molteplicità delle personalità insite in ognuno di noi.
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Testo: Umido come nostalgia nelle ossa di una città. Veloce. Di visi, strade, ponti, piazze. Un gesto ripetuto e ritrovato negli anni. Odori, suoni nella mente, nel cuore che durano per sempre. Cono di luce, lampione nella notte e voci lontane che si mescolano. Sensazione di tempo, tempo ripercorso mentre invece accade per la prima volta. Come un filo sottile da seguire e vedere che non mi sono persa.
Dettagli: Altro omaggio alla passione dei LES per le sonorizzazioni e le colonne sonore. Questo brano ambient ruota intorno al testo scritto e recitato da Marina Moni che fa da collante per il passaggio al brano successivo “L’incontenibile io”. Anche questo pezzo contiene elementi che richiamano la prima stesura dell’album ed è stato realizzato registrando campioni dalle sorgenti più disparate.
12 – L’incontenibile io (The Irrepressible I)
Testo: Mi stancavo, mi nutrivo di un’assenza, di un motivo. Non mi arrendo mai ma il cuore è ferito, mille assurdi spilli di sterilità. Il controsenso di stare qua allontanato dalla realtà; il controsenso, l’iniquità per chi si affida alla verità. Distanziato, preoccupato, ansia da felicità, troppa foga, troppa forza si arriva all’inutilità mentre poi cavalieri in carne ed ossa sfilano davanti a me difendendo il loro io senza chiedersi il perché. Sai perché?
Dettagli: “L’incontenibile io” è un pezzo dove l’introspezione e l’estetica delle parole dominano. Il titolo originale di questa canzone era “Persa”. E’ strettamente connesso all’ultimo brano di Scene “L’evanescente ideale” e ne condivide il carattere sospeso e il tentativo di riuscire a guardarsi dentro.
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Testo: Strumentale
Dettagli: Questo pezzo è una sorta di riassunto che mescolando campioni di provenienza diversa ripercorre tutti i brani precedenti. Qui si trova il primo silenzio dall’inizio del disco (tutte le canzoni precedenti infatti non hanno alcuno stacco tra loro). Tra i vari campioni che compongono il riassunto si può riconoscere “Vito” che era già stata scritta ma che verrà registrata solo quasi due anni dopo in “La mia immagine”.
14 – Rinascita (Vodoo Ceremony)
Testo: Strumentale
Dettagli: Questo brano apre l’ultima parte di Scene: Finale (suddivisa in: “Rinascita”, “Ninna nanna” e “L’evanescente ideale”). E’è un brano che rappresenta il rito magico connesso alla nascita dell’Anticristo ed è la massima espressione, insieme a “Ninna nanna”, di ciò che avrebbe dovuto essere Scene nelle intenzioni originali. Il tema iniziale è “Storia di nessuno” degli A.C.B. e nell’ultima parte si percepisce la voce di Paolo Pantano.
15 – Ninna nanna (Evil Lullaby)
Testo: Strumentale
Dettagli: “Ninna nanna”, come si evince dal nome che è stato scelto per la versione inglese, è un brano sospeso tra Bene e Male. Il dolce suono del carillon è contrapposto a campioni (come quello proveniente dal film “Shining” chiaramente riconoscibile nella prima parte della canzone) e dissonanze che rendono l’atmosfera inquietante. Nell’ultima parte Marina Moni recita una ninna nanna russa (Баю – бай).
16 – L’evanescente ideale (The Vanishing Ideal)
Testo: Attendo una vita nel sogno e nel silenzio, sfollando i segreti all’aria più pulita di intensi sentimenti che sfociano nel niente. E tutto si consuma vagando in incoscienza. Guardi me quando non sai, guardi me quando… Quando il tempo scivola su me, quando tutto è luce ed utile, quando senti che perdi l’attimo. Pian piano scivola la vita nel limbo che tu sai.
Dettagli: “L’evanescente ideale” inizia con una lunga intro strumentale e la famosa frase “I met this six-year-old child…” dal film “Il Presagio”. Come “L’incontenibile io” è un brano altamente introspettivo.
La campana iniziale faceva parte originariamente dell’introduzione di “Libertà” che poi fu scartata. La prima parte dell’assolo finale di chitarra (già presente nella raccolta 2000 di Lamberto Salucco) è di Stefano Ghini.
La mia immagine – 2003
Metempsicosis – 2012