Prontuario Semiserio di Digital Marketing – 07 Facebook, social etc.

E siamo arrivati a parlare di social anche se in realtà se ne parla un po’ ovunque nel libro ma diciamo che qui si ragiona solo di questo. E partiamo subito con un paio di consigli generici:

● Non si inizia mai troppo presto a sviluppare la parte social. Ci vuole molto tempo per farla funzionare (3 mesi? 6 mesi? Un anno?) contrariamente alle idiozie che si leggono a giro sul web. Quindi prima inizi e meglio è.

● Non devi essere ovunque: per aprire un profilo ci vuole un minuto ma poi va gestito e gestito bene. Fatti due conti su costi, tempo, risorse, idee, opportunità etc.

● Ti consiglio di studiare anche come funziona Open Graph che in pratica gestisce le informazioni per le condivisioni social. Per esempio, studia come funzionano i tag in head come (metto solo i più usati, in ordine discendente di frequenza) og:title, og:url, og:description, og:type, og:site_name, og:image, og:locale etc. Visita anche il sito ufficiale: The Open Graph protocol per studiare i metadati. Per Facebook controlla Sharing Debugger – Meta for Developers anche per poter tenere sotto controllo come il crawler di Facebook vede il nostro graph. Anche Twitter fa la stessa cosa, si chiama Twitter Card e se non la impostiamo fa “fallback” (cioè prova a prendere le info) su Open Graph mentre LinkedIn lo fa direttamente.

 

Social: Facebook

Bene, ora parliamo un po’ di Facebook.

Io inizierei con una cosa che ritengo importante: la gente è su Facebook per fare qualunque cosa tranne che per comprare qualcosa da te. È un social network e non puoi aspettarti di funzionare bene in un contesto simile se non ti comporti in modo social: interagire con gli utenti è un ottimo modo (direi che è il minimo sindacale) per non sembrare un account che entra su Facebook solo per promuovere la propria attività della quale fra l’altro non importa molto a nessuno, è bene che tu ne sia consapevole.

Si dice spesso che ogni dipendente/collaboratore dovrebbe avere un profilo Facebook perché poter essere rintracciabili e identificabili personalmente potrebbe avere una ricaduta positiva sul brand. Sarebbe anche opportuno che i dipendenti postassero autonomamente qualcosa su cosa significa lavorare nella ditta, geolocalizzandosi e taggando anche la Pagina aziendale.

Inoltre, qualora il dipendente abbia appena concluso una vendita, potrebbe anche condividere il post che lo riguarda, sempre dalla Pagina. Un esempio tipico di questo tipo di post è il mercato social delle concessionarie auto con il venditore che si fa la foto insieme al cliente davanti alla macchina appena venduta: è consigliabile perché dà un’idea di affidabilità, di concretezza, permette di taggare la persona, di raggiungere i suoi amici, di taggare la Pagina dell’azienda, di taggare il luogo in cui ci troviamo etc.

Ovviamente, continuando l’esempio della vendita di un’automobile, occorre stare molto attenti alle questioni relative alla privacy e al GDPR (per non incorrere in sanzioni) e prendere provvedimenti come, per esempio, oscurare nella foto la targa del veicolo venduto. Tieni a mente che, in questo tipo di post, le foto (anche fatte con uno smartphone, non è fondamentale avere una macchina ultra-professionale) sono comunque da preferire rispetto alle stock photos che potrebbe pubblicare chiunque.

Non entro nemmeno nell’argomento Gruppi Facebook, ci vorrebbe una vita. Magari se ne parlerà nel prossimo manuale.

 

Social: Instagram

E passiamo a Instagram dando qualche informazione iniziale:

  • A fine 2022 c’erano un miliardo di account attivi, 26 milioni di italiani.
  • Instagram vuole che gli utenti spendano più tempo possibile su Instagram, esattamente come gli altri social.
  • Instagram lavora continuamente a nuove funzionalità e cambia il proprio algoritmo per includere anche tali nuove funzionalità e… indovina? Far passare agli utenti più tempo su Instagram.
  • Il tempo medio giornaliero su Instagram è di circa 30 minuti anche se queste statistiche lasciano un po’ il tempo che trovano.
  • Non ricordo dove ho trovato questo dato (strano) ma l’83% degli utenti intervistati dichiarava di usare Instagram per scoprire nuovi prodotti e servizi.
  • È bene ricordare anche qui che, nonostante quanto appena detto nel punto precedente, su Instagram non hai clienti ma in realtà pubblico e devi quindi intrattenerlo perché non sono lì per comprare.

Facciamo un paio di ragionamenti sui Carousel ovvero più immagini che lavorano insieme. Per esempio, l’utente scorre a destra e vede più parti di un’unica grande fotografia. La cosa importante è che ogni swipe è un’interazione in più e tiene l’utente sul tuo contenuto: te ne permettono in genere dieci e dovresti sfruttarle tutte se non hai un motivo per non farlo (in realtà sono otto perché la prima è per ottenere l’attenzione e la decima è per la CTA).

L’algoritmo generalmente premia i caroselli se l’utente fa swipe oltre la terza slide quindi la roba davvero interessante e divertente dovrebbe essere intorno all’ottava o alla nona, quelle precedenti dovrebbero puntare a fare arrivare l’utente fino lì. E ricordiamoci che la vulgata secondo cui video o caroselli o immagini singole o infografiche non funzionano è stupido: tutto può funzionare, dipende da come lo fai.

Permettetemi adesso di parlare un po’ di contenuto originale o non originale. Evitiamo, per favore, di copiare o almeno facciamolo bene. Copiare un post Instagram su Instagram è spesso da stupidi, copiare da un’altra piattaforma può anche essere interessante. Ma invece di copiare, condividi l’originale. Evita sempre di eliminare i credits, anzi: valorizzali citandoli. Infatti, copiare il risultato finale è da principianti, bisognerebbe copiare il procedimento, il ragionamento, il modo di arrivare a un certo contenuto di valore. È a tutti gli effetti un percorso alla rovescia che cerca di risalire all’idea primitiva da cui è scaturito tutto. Nessuno cerca di produrre volontariamente contenuto di bassa qualità. D’altra parte, “originale” non significa sempre “ottimo” e spesso si riusa qualcosa che è nuovo per l’audience ma non in senso assoluto come, per esempio, un film di quarant’anni prima che non ha avuto successo. Si tratta di rendere “nuova” una cosa “vecchia”, pensate che il 90% dei film usciti nel 2019 è basato su libri esistenti o è un remake/sequel/prequel.

Fra le altre cose, la creatività può anche passare:

  • Dal concetto di “ridimensionare qualcosa” tipo fare una poltrona a forma di tasto invio (quindi enorme) oppure incidere un ritratto su un chicco di riso (quindi minuscolo).
  • Dal rimescolare qualcosa come ciò che avviene nelle cucine fusion o nei remix musicali (BMW che usa lo squalo, per esempio, mescola le due cose).

Ricorda che per testare un contenuto e avere un feedback più rapido dei post si possono usare le story di Instagram (o anche un tweet).

Per trovare domande interessanti che siano in grado di stimolare le risposte si può anche usare Reddit, le domande e risposte di Quora, Google Trends, AnswerThePublic etc.

E ora qualche consiglio banale e non richiesto:

  • Utilizza le keyword e gli hashtag per far trovare le tue immagini. Ricorda anche che risultare fra i primi 9 elencati per un certo hashtag ti rende decisamente visibile: sceglili con attenzione e non inserirne troppi.
  • Metti una buona foto come profilo, usa un buon nome utente e non dimenticare di citare l’URL del tuo sito nella biografia.
  • Aggiungi il tuo nome Instagram ai tuoi profili Facebook (collegali) e Twitter.
  • Segui i competitor, i marchi che ti piacciono e i possibili futuri clienti trovandoli anche tramite la ricerca di hashtag. Come già accennato, la mia integrità mi impone di consigliare un utilizzo moderato degli hashtag: odio vedere post che ne contengono migliaia, specialmente quando poi vengono condivisi pari pari in Facebook. Però sembra che 6 hashtag siano, secondo le statistiche che ho trovato, un numero ottimale in Instagram. Secondo me sono troppi ma tanto vi dovevo per dovere di cronaca.
  • Per funzionare su Instagram devi interagire (commenta, metti like, ringrazia chi ti segue, citali nei commenti, fai domande per stimolare l’interazione).
  • Può essere utile taggare geograficamente l’immagine. È possibile creare nuovi luoghi e come nome della nuova località potresti anche scrivere il tuo URL.
  • Alcuni utenti fanno miniconcorsi per immagini tipo: usa il mio hashtag per la tua foto e ogni settimana sceglierò un vincitore però occhio sempre ai concorsi, sono una materia delicata.
  • Evitate il “Like4Like” o il “Follow4Follow”.

 

Social: Twitter (X)

E arriviamo all’amico Twitter. Diciamo subito che in Italia funziona peggio che negli USA ma può fare comunque comodo.

Una delle cose più interessanti che ho visto fare è usare i tweet come punto di condivisione per link che puntavano a URL da posizionare in SERP. Google non trascura i link che provengono da piattaforme importanti e talvolta li indicizza davvero rapidamente: provare a mettere un link, twittando con una certa attenzione alle keyword importanti, può essere un’idea. Fra l’altro i Twitter Moments (riservati ai professionisti) in questo senso funzionano particolarmente bene.

Attenzione: sapete già che il testo non deve mai essere copiato e incollato in altre piattaforme (social etc.) e che deve essere modificato e adattato ogni volta. Bene, qui avete anche pochi caratteri a disposizione quindi vedete di fare le cose per bene.

Qualche piccolo consiglio anche qui:

  • Mi raccomando che il tuo profilo appaia professionale e completo delle informazioni importanti.
  • Se ci riesci, cerca di scegliere uno username che sia semplice sia da ricordare sia da cercare.
  • Come in ogni altro social, il contenuto di qualità e pertinente ai gusti del tuo pubblico farà la differenza.
  • Gli hashtag possono aumentare la visibilità dei tuoi tweet: usali.
  • Ricordati che sei su un social: devi interagire con gli utenti e devi rispondere alle loro domande.
  • Puoi usare le sponsorizzazioni per riuscire a raggiungere coi tuoi tweet un pubblico davvero interessato alle tue attività.
  • Se ne hai la possibilità prendi contatto e collabora con influencer per ampliare la portata dei tuoi tweet.
  • Usa gli analytics di Twitter per monitorare l’andamento dei tuoi tweet.
  • Non essere timido: le conversazioni nei gruppi e nei tweet degli utenti che appartengono alla tua nicchia sono un’occasione d’oro per farti notare e per capire cosa vogliono davvero.

 

TikTok

Se su Twitter sono stato breve, su TikTok sarò brevissimo ma qualche considerazione secondo me è obbligatoria.

Una cosa davvero stupida è pensare che, dato che la maggior parte sono utenti giovanissimi (circa il 50% ha meno di 24 anni e il 40% non ha Facebook), saranno tutti utenti giovanissimi. Non è così. Facciamo un esempio: un divulgatore scientifico cinquantenne apre il profilo su TikTok e inizia a pubblicare pillole di scienza. È probabile che, nonostante il pubblico su quel social sia mediamente davvero molto giovane, i suoi follower over 35 saranno comunque la maggioranza. Perché gli adulti su TikTok ci sono e seguono ciò che li interessa (la media su TikTok è di 81 minuti al giorno).

Qualche consiglio:

  • Pensa prima se TikTok è adatto per il tuo target.
  • Scegli accuratamente il budget e un piano editoriale per i contenuti.
  • Realizza ottimi contenuti, possibilmente brevi.
  • Gli hashtag sono perfetti per raggiungere nuovi utenti: usa quelli più pertinenti per il tuo contenuto e il tuo target.
  • Occhio al suono: è una componente importante anche in TikTok ma al contempo ricordati dei sottotitoli: molti utenti guardano anche i video di TikTok senza audio quindi i sottotitoli diventano importanti per comunicare.
  • Segui i trend per prendere decisioni su editing e storyline.
  • Sii emozionalmente efficace, leggero e positivo: la gente sta su TikTok per evadere dalla realtà, divertirsi e rilassarsi.
  • Video in formato nativo TikTok 9:16. Come alternative: 1:1 e 16:9.
  • Niente quarta parete: rivolgiti direttamente in camera.
  • Collaborare con altri utenti di TikTok può essere d’aiuto per poter raggiungere un nuovo pubblico.
  • Utilizza testo, effetti, adesivi etc. In aggiunta usa anche funzionalità come: sfide, filtri, effetti etc.
  • Lavora bene su una CTA forte ed efficace.
  • Usa la pubblicità: TikTok ha diverse opzioni per sponsorizzare il tuo contenuto. Per esempio, i video sponsorizzati che compaiono fra i contenuti generati dagli utenti, generalmente sono sotto i 60 secondi (meglio ancora se fra 9 e 15), permettono CTA e clic per raggiungere l’account dell’utente che ha sponsorizzato. Inoltre, i target per le promo permettono di scegliere gli interessi, i comportamenti, l’età, il genere, la location etc.
  • Usa gli analytics per monitorare l’andamento e capire cosa funziona e cosa no.

 

LinkedIn

Chiudiamo con qualche rapidissimo consiglio su LinkedIn che in realtà meriterebbe un manuale a parte (e fra l’altro ne esistono molti, cercateli e studiateli):

  • Crea un profilo completo e professionale. Lo so che vale per tutti i social ma qui si parla di lavoro ed è necessaria la massima attenzione.
  • Costruisci una rete di contatti che siano pertinenti al tuo settore. Se ti occupi di produzione musicale e sei pieno di idraulici fra i contatti c’è qualcosa che non va.
  • Pubblica cose inerenti al tuo ambito. Informa, sii utile, non farti sterile pubblicità: gli utenti devono riconoscerti come autorevole e non puoi “dirtelo da solo”.
  • Anche qui, usa le inserzioni per raggiungere un pubblico interessato ai contenuti che pubblichi e le varie funzionalità di analytics per controllarne l’andamento.
  • È importante commentare i post di altri, interagire e partecipare alle conversazioni anche nei gruppi relativi alla tua nicchia.
  • Crea una Pagina aziendale per la tua attività, usala per promuovere i tuoi prodotti o i tuoi servizi.
  • Se credi che nel tuo caso possa essere utile puoi anche collaborare con influencer per aumentare il reach dei tuoi post.
  • Ricordati che anche LinkedIn cambia in continuazione e dopo poco tempo devi studiare tutto da capo.

 

 

 

 


Tratto da “Prontuario semiserio di Digital Marketing” di Lamberto Salucco

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Lamberto Salucco

(Firenze, 1972) – Sono un consulente informatico (ma laureato in Lettere Moderne), mi occupo di marketing (ma solo digitale), social media (ma non tutti), editoria (ma non cartacea), musica (ma detesto il reggae), formazione (ma non scolastica), fake news (ma non sono un giornalista), programmazione (ma solo Python), siti web (ma solo con CMS), sviluppo app (ma solo iOS e Android), bias cognitivi (ma non sono uno psicologo), intelligence informatica (ma solo OSINT), grafica 3D (ma niente CAD), grafica 2D (ma niente Illustrator), Office Automation (ma non mi piace Access).
 

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