Era una notte di inizio estate a Firenze City quando Supermegaboy entrò trafelato nel laboratorio segreto e depositò sul divanetto la misteriosa eroina ancora addormentata, e subito Adalberto Nabucco gli fu addosso chiedendogli cosa fosse successo ché in tv e su internet avevano detto che era esplosa un’altra suora e che un anziano prete aveva visto due supereroi mascherati sul luogo del delitto e che uno di loro era Supermegaboy, anche se quella testimonianza non era stata ritenuta molto attendibile dalla polizia in quanto il prete sosteneva d’aver visto con loro anche l’ex pugile nicaraguense Alexis Arguello detto ‘El Flaco Explosivo’, e Supermegaboy rispose che il prete aveva visto giusto, a eccezione del Flaco, sebbene il secondo supereroe mascherato fosse in realtà una femmina, e anche piuttosto bona, al che Adalberto sforbiciandosi il ciuffo con un pettinino e dandosi qualche spruzzata d’acqua di colonia disse sospirando che poter ricevere ogni tanto qualche ospite nella solitudine himalayana del laboratorio segreto era certo di grande conforto, soprattutto se si trattava di una supereroina, che effettivamente vista da dietro era proprio bona, e che insomma lui sapeva bene che era una cosa veramente terribile vedere delle povere donne innocenti esplodere come raudi, tuttavia non si poteva negare che il numero delle suore a Firenze City e nel mondo in generale fosse piuttosto consistente e che quindi il mistero delle loro esplosioni poteva anche aspettare qualche ora, non è che rischiavano di estinguersi, e così il genio informatico dette all’eroina un leggero colpetto sul braccio per svegliarla chiedendole se per caso c’aveva un’amica così potevano uscire in quattro per un pizzino, ma quando la supereroina tirò su il volto ancora intorpidito per la botta in fronte, Adalberto rimase impietrito, e i due si guardarono per un lungo istante, finché insieme esclamarono un “Ah, guarda chi c’è…”, al che Facundo chiese se per caso si conoscevano ma Adalberto disse di no e si scusò dicendo che proprio in quel momento gli era venuto in mente che doveva controllare il livello di ossigenazione nell’acquario dei pesci tropicali, ma Facundo gli disse che loro non avevano un acquario e allora il genio informatico disse che era vero ma che si era ricordato or ora che doveva imbiancare lo stanzino delle scope e così vi entrò chiudendosi a chiave, e allora Facundo guardò con faccia interrogativa la supereroina perché non capiva cosa stesse accadendo, e così lei prima gli disse di chiamarsi Guendalina Mistery e poi gli rivelò che Adalberto faceva così perché si sentiva a disagio in quanto loro in realtà si conoscevano già da molto tempo ma poi avevano smesso di frequentarsi perché lui se ne stava sempre qui dentro a costruire macchinari ultratecnologici e lei era spesso in missione per salvare la città dai cattivi, e Facundo si grattò il cranio dicendo che non aveva capito un bel niente, allora Guendalina gli disse con un sorrisetto che sì insomma tra loro c’era stata più di un’amicizia anche se adesso era tutto finito, e Facundo disse che ancora non capiva nulla, allora Guendalina gli disse che lei e Adalberto si erano conosciuti biblicamente su varie scrivanie del laboratorio e anche per terra e per aiutarlo nella comprensione accennò un veloce ma significativo mimo, e Facundo continuando a grattarsi le tempie disse che non era chiaro, allora Guendalina parlò di api e fiori, di cavoli e altre verdure, ma Facundo scrollò ancora perplesso le spalle e la testa, allora Guendalina prese un A3 e pennarellini colorati e gli fece un grande disegno dettagliato con freccettine e didascalie e qualche pop-up a finestrella, finché Facundo disse con fare incerto che forse aveva capito, e Guendalina Mistery sospirò rinfrancata, si mise seduta sul divanetto e gli disse che era stata una vera fortuna incontrarsi e che sarebbe stata molto felice di lavorare a quel difficile caso delle suore che esplodono insieme a loro, anche se capiva il possibile imbarazzo che poteva esserci tra lei e Adalberto, tuttavia ci teneva a precisare che anche se era stato lui a lasciarla, lei non gli portava alcun rancore, per lei insomma non c’era alcun problema, e poi adesso lei aveva il suo lavoro di supereroina che era molto gratificante, e certo all’inizio, quando lui se n’era andato, lei era stata un po’ malino del tipo che aveva vomitato qualche mese e speso migliaia d’euro in medicinali e aveva preso qualche chilo, ma adesso era tutto alle spalle e insomma il passato è passato, e poi lo sanno tutti che le donne non portano mai rancore nei confronti degli uomini che le lasciano, e neanche risentimento, acredine o astio, e certo non sarebbe stata lei a cambiare questa legge non scritta, quindi adesso poteva andare a chiamare quel gran figlio di puttana e codardo del suo amico che si era nascosto nello sgabuzzino altrimenti l’avrebbe tirato fuori lei a calci nel culo, e Supermegaboy osservò stranito il sorriso che tremava sulla faccia di Guendalina e disse candidamente che non aveva capito bene il discorso del vomito e dei chili di troppo, al che lei gli tirò dietro una lampada da tavolo e Supermegaboy capì che era tempo di non porre altre domande e andò a bussare alla porta dello sgabuzzino pregando Adalberto di uscire al più presto, ma il genio informatico rispose con uno strano accento orientale che “non cela nessuno e il padlone e la padlona elano tutti via”, ma Facundo gli fece notare che non era il momento di fare l’idiota e gli conveniva uscire quanto prima perché Guendalina era un po’ nervosa e l’avrebbe tirato fuori lei a calci nel culo, al che la porta dello sgabuzzino s’aprì e Adalberto con sguardo grave esclamò che era arrivato il momento di unire le forze per risolvere il caso delle suore che esplodono.
L’effetto immagine (picture superiority effect) si riferisce a un fenomeno per il quale le...
Lamberto Salucco
(Firenze, 1972) – Sono un consulente informatico (ma laureato in Lettere Moderne), mi occupo di marketing (ma solo digitale), social media (ma non tutti), editoria (ma non cartacea), musica (ma detesto il reggae), formazione (ma non scolastica), fake news (ma non sono un giornalista), programmazione (ma solo Python), siti web (ma solo con CMS), sviluppo app (ma solo iOS e Android), bias cognitivi (ma non sono uno psicologo), intelligence informatica (ma solo OSINT), grafica 3D (ma niente CAD), grafica 2D (ma niente Illustrator), Office Automation (ma non mi piace Access).