Era una notte di fine autunno a Firenze City, e mentre Gozzallo fuggiva ferito per le strade del centro distruggendo palazzi e automobili e creando il panico fra la popolazione, Brutus Dexter e il sindaco Maramao Babonzi comparvero ben vestiti e sorridenti dietro una grande scrivania, e davanti a loro un nugolo di giornalisti inferociti chiedeva urlando cos’avessero intenzione di fare per risolvere la situazione, al che Dexter esclamò che la colpa non era loro ma che il temibile mostro Gozzallo era stato risvegliato dagli esperimenti che Supermegaboy e il suo amico Adalberto Nabucco avevano condotto vicino al fiume, e a sentire quelle parole tutti dissero ‘Davvero?’, e anche il sindaco disse ‘Davvero?’, e quando Dexter gli tirò un calcio sugli stinchi subito Babonzi si riebbe e disse: ‘Sì, sì, la colpa è tutta di Supermegaboy e del genio informatico, ed è per questo che le forze di polizia hanno già arrestato l’eroe mascherato e presto metteranno le mani anche su Adalberto Nabucco che probabilmente è scappato per paura di essere arrestato’, e Dexter dette una pacca amichevole a Babonzi ‘Bravo sindaco! E adesso, cari amici giornalisti e miei dipendenti, vorrei offrirvi un piccolo banchetto con tartine e bevande analcoliche’, e subito a quelle parole tutti i giornalisti riacquistarono il sorriso e si gettarono sulle vettovaglie, e intanto alla centrale di polizia, in una piccola cella poco illuminata, furono rinchiusi Supermegaboy e il lama, mentre in una gabbietta accanto fu confinato l’Arpax tarzanellus che però continuava a puntare col becco i due, ‘Speriamo che almeno Adalberto sia riuscito a mettersi in salvo’ sospirò Supermegaboy, e intanto il genio informatico girellava per il centro e vedeva solo macerie e gente che fuggiva e si chiedeva cosa stesse accadendo, finché si ritrovò proprio davanti al negozio di fiori all’angolo, e là c’era Geronima Pepper che annaffiava i fiori e le piante sistemate sul marciapiede, ed esclamò: ‘Ehilà Geronima come va?’, e quella lo risalutò dicendogli che andava bene anche se, a dire il vero, quel pomeriggio non era riuscita a vendere nulla perché le persone andavano di corsa ‘Chissà come mai?’, e infatti proprio in quell’istante le sgusciarono davanti due persone con i vestiti strappati che urlavano dal terrore,
‘Hai visto? Sono tutti di corsa… Ah, forse ho capito’ si disse dandosi un colpetto sulla fronte e buttandosi per sbaglio addosso l’acqua dell’annaffiatoio ‘Oggi c’è la Firenze City Marathon!’, ‘Sì, forse hai ragione’ rispose Adalberto avvicinandosi ‘Senti, Geronima, non è che hai visto per caso Facundo?’, ‘Chi?’ chiese lei, ‘Facundo Mostarda! È quel mio amico un po’… come dire… lo riconosci subito perché lui è… e poi ha… va be’, lascia perdere, è troppo anonimo!’ bofonchiò Adalberto, ‘Però ho visto passare Supermegaboy!’ cinguettò Geronima arrossendo ‘Stava correndo, ed era così atletico nella sua falcata lunga, probabilmente in gioventù è stato un azzurro, e poi è così sensibile, pensa che aveva con sé un delizioso lama e un uccelletto dal becco convesso, ah com’è carino!’, proprio in quell’istante sbucarono in fondo alla strada due pattuglie di militari che si diressero a tutta birra verso Adalberto, ‘Signor Nabucco, lei è in arresto!’ faceva una voce metallica dai mezzi, ‘Rimanga fermo dov’è, e non faccia movimenti bruschi e strani altrimenti apriremo il fuoco: metta subito la mano destra sulla testa, la mano sinistra sul fianco, la gamba destra sotto l’ascella sinistra e la gamba sinistra sotto il polpaccio della gamba destra. Le ripeto, non faccia scherzi altrimenti apriremo il fuoco!’ e le due auto si fermarono davanti a lui e mentre Adalberto tentava a fatica di eseguire i comandi dei militari, un terribile verso lacerò il silenzio della strada, tutti ammutolirono e alzarono gli sguardi, e videro l’enorme testone di Gozzallo affacciarsi da dietro un palazzo, al che i militari risalirono in auto e sgommando scapparono in retromarcia andando però a battere contro altre auto parcheggiate lungo la carreggiata, e anche Adalberto tentò la fuga ma la posizione che gli avevano fatto assumere, con le braccia e le gambe ripiegate, gli permetteva di fare solo piccolissimi passi utilizzando le dita dei piedi tipo millepiedi, ‘Ah! Scappiamo’ urlò, quando vide
che Gozzallo allungò la mano, ma invece di prendere il genio informatico o attaccare i militari che tentavano di uscire dalle auto ammaccate, la zampona di Gozzallo afferrò dolcemente Geronima Pepper e se la portò davanti al muso, ‘Ehm, salve’ fece lei abbozzando un sorriso ‘Suppongo che lei non partecipi alla Firenze City Marathon, vero?’, ma Gozzallo aprì l’enorme bocca, Geronima urlò, e anche Adalberto urlò ‘Lasciala stare!’, e anche i militari urlarono ‘No!’, ma Gozzallo l’avvicinò alle fauci e, tirata fuori la lingua, la leccò come fa un cane col proprietario, ‘Ehm, d’accordo, anche tu mi stai simpatico…’ esclamò Geronima completamente fradicia, ma senza perdere tempo, spaventato dall’arrivo degli elicotteri, Gozzallo riprese la sua fuga portandosi dietro Geronima, finché, raggiunto il Bargello, cominciò la sua arrampicata.
つづく