Era una notte d’inizio inverno a Firenze City, quando qualcuno suonò alla porta del laboratorio segreto.
Adalberto Nabucco si svegliò, guardò l’orologio. “Oh caspio!” esclamò. “Chi può essere a quest’ora?”.
Inforcò le sue ciabatte e corse in vestaglia verso la porta, ma inciampò su qualcosa di grande e morbido che russava.
“Chi sei?” chiese Adalberto non riconoscendo il suo amico Facundo Mostarda, perché era una persona anonima.
Allora Facundo Mostarda mostrò ad Adalberto delle foto per fargli ricordare: “Qui eravamo insieme a ballare”
“Qui stavamo facendo una partitina tra amici”,
“Qui è quando ci siamo buttati col paracadute”
“Qui è quando abbiamo fatto le abluzioni nel Gange”
“Ah, sì, il Gange!” esclamò Adalberto riconoscendo finalmente l’amico. “Ma andiamo a vedere chi ha suonato a quest’ora di notte”