Avvicinarsi ad un nuovo cellulare, se così possono ancora chiamarsi oggi i telefonini, è spesso un passo difficile per la scelta della marca, le funzioni disponibili su l’uno o sull’altro modello, le dimensioni.
Quel che preoccupa però la maggior parte degli utenti è il trasferimento dei dati e l’interfaccia quando si cambia anche marca.
Quando io ho deciso di cambiare smartphone, ho sentito meno questo problema un po’ per esperienza, un po’ perché nelle mie intenzioni c’era sempre e soltanto Windows Mobile. Tanti i terminali che mi allettavano, tra nuovi ed usati, tante le caratteristiche che li distinguevano, ma da una cosa erano accomunati: il trasferimento dei dati, semplice come inserire nome utente e password, avrei prelevato tutto dal mio account Windows LIVE.
Dopo tanto peregrinare, però, tra forum e mercatini, siti di produttori e di “smanettoni”, la mia attenzione è stata catturata dal Magic, poi da Hero, poi da Samsung Galaxy i7500, il mio attuale smartphone.
Leggo le recensioni, seguo videoprove ed unboxing vari, comparo le caratteristiche valutando bene anche le dimensioni dei device (non tanto per le tasche in cui alloggiarli quanto per il peso) ed approdo alle ROMs, o firmware che dir si voglia, modificate. Terreno affascinante è vero, ma tutto il resto? Ero pieno di software per WM, il mio i900 sembrava pesare di più a causa dei programmi installati e dei dati trasportati, tutto sincronizzato, tutto nel palmo della mia mano. “Non posso cambiare piattaforma” mi sono detto, ma tanto è stato veloce il pensarlo quanto il cambiare idea e, recandomi alla mia “mecca” dell’usato, sono uscito con il Galaxy in mano senza nemmeno rendermene conto.
Sono andato in macchina, ho inserito la SIM Vodafone, attaccato il caricabatterie a 12v e finalmente il telefono si è acceso. Interfaccia pulita, device elegantissimo (non voletemene ma al momento è il migliore per estetica), leggero. Inserisco le mie credenziali Google e dopo alcune decine di secondi ecco il primo SMS: “Gentile cliente, il suo credito sta per esaurirsi, la invitiamo a ricaricare al più presto”… E i miei 5 euro e spiccioli dove sono finiti? Mi assale il dubbio che gli APN siano sbagliati e ne trovo subito conferma: li cambio da WEB a WAP e… Il terminale non si collega. Bene, l’offerta che ho sottoscritto non va più bene e, sapendo che Vodafone non poteva offrirmi nulla di vantaggioso per il WEB, tornando a casa mi fermo ad un punto TIM e cambio gestore. “Fantastico, ora navigo che è una meraviglia”.
Il problema più ostico però sono i dati: da WM ad Android prevedo fiumi di lacrime. Niente di più sbagliato! Vado su OutLook ed esporto Contatti e Calendario in file CSV per poi importarli su GMail: tutto fatto! E nel giro di pochi secondi, entrando nei Contatti e nel Calendario del Galaxy ritrovo tutto come avevo su WM… Pensavo peggio!
E tutto il resto? I documenti, le foto, le password di CodeWallet… Carico la mia PostePay e decido di andare a fare la “spesa” addentrandomi nell’Android Market. Rimango allibito dalla quantità di software presente, dai giochi alle IN-utility, dai PIM ai programmi di grafica. Attivo il WiFi sul Galaxy ed inizio a scaricare come un pazzo. A fine serata, il mio nuovo smartphone contiene quasi tutto quello che necessito, compresa una buona dose di software che ancora non ho lanciato, e la mia Postepay non ha perso un solo centesimo!
Sono, come avrete capito, arrivato quasi per caso su Android: esco per comprare un Windows Mobile e torno con un simpatico robottino verde nel taschino. Mi siedo al PC con l’angoscia del trasferimento dati, e mi trovo nel telefono anche più contenuti di prima.
E mi serve Messenger: c’è. Mi serve spazio web per le foto: c’è. Mi serve la mail push: c’è. I documenti office: ci sono anche quelli, a pagamento. Se cambio telefono? Rimanendo su Android non è un problema: inserisco la SIM e ritrovo tutto in pochi secondi, ovunque io sia.
Non dico che non tornerò più a WM, anche perché cambiando circa 5 smartphone all’anno di sicuro un WM ci sarà. Ma il mio piccolo robottino verde avrà sempre il suo spazio nella giacca o nei jeans. E quando vorrò acquistare un software per WM, lui sarà lì. Mi chiamerà e mi sussurrerà: “Fai come vuoi, ma con l’OpenSource del Market forse quel che ti serve è gratis!”.
Da Pareriepensieri.net